Siamo al tempo degli infortuni di mercato, per citare Rudi Garcia: quasi sempre il silenzio parla più delle parole. E invece l’allenatore del Napoli ha preferito esporsi. Anche da questi particolari si giudica lo spessore morale di un professionista.
Quando affronta i problemi di petto, assumendosi la responsabilità in prima persona. Senza delegare a nessun altro di esternare pubblicamente un pensiero scomodo.
Nessuna interpretazione sarcastica, quindi. Bensì, semplicemente verità. Scomoda, nondimeno, da approfondire.
Pecunia non olet
Cosa spinga giocatori nel pieno della carriera ad accettare la corte indecente degli arabi resta un piccolo mistero. Forse la voglia di un calcio diverso, privo di polemiche e tensioni. Probabilmente, il desiderio di scoprire un altro mondo.
Banale, invece, dover constatare che a fare la differenza siano i petrodollari. E’ umanissimo accettare contratti faraonici, a cifre oggettivamente fuori da ogni logica. Proposte economiche irrinunciabili per chiunque non appartenga al circolo ristretto della Saudi Pro League.
Pretestuoso, dunque, l’idea che Zielinski (e Osimhen) si stiano lasciando tentare dalla voglia di non dimostrarsi inferiori a Milinkovic-Savic o Benzema.
In realtà, la molla per forzare la mano a De Laurentiis e far rotta verso l’Arabia è una vagonata di danaro. Altro che i trenta denari del traditore per antonomasia. Nulla di personale, avrebbe detto Don Vito Corleone. Sono solo affari
La forza della comunicazione
In questo scenario si inseriscono le dichiarazioni di Garcia: nessuna provocazione, non era quella, evidentemente, l’intenzione. Giusto riconoscere, tuttavia, che il Napoli attuale è una squadra condannata ad adattarsi all’emergenza derivante dalle trattative in sospeso.
Forse quando a suo tempo firmò il contratto con i Campioni d’Italia, il francese non immaginava a cosa andasse incontro. Uno stato di precarietà che potrebbe sfociare pure in un progetto minore rispetto alle attese. Potenzialmente spiazzante per qualsiasi nuovo allenatore, che si aspettava un organico e se ne ritrova un altro.
Impossibile dire se Garcia sia contento o meno. Sicuramente sta vivendo una situazione poco gradevole. Per questo motivo, sfruttando la cassa di risonanza dei media – come se fosse uno straordinario comunicatore, alla stregua del miglior Mourinho – ha fatto passare un concetto crudo. Perché l’obiettivo rimane quello di ottenere il miglior risultato possibile.
Ed il profilo del rapporto tra il Mister e lo spogliatoio lo stabilisce la credibilità del “manico”. Che ha scelto di intervenire. Non era più tempo di tergiversare, se davvero si vogliono dirimere le contraddizioni tra le ambizioni ed il potenziale.
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