Seconda amichevole per il Napoli. Dopo il netto 12-0 con cui gli azzurri hanno surclassato il Bassa Anaunia, nella tradizionale sgambatura opposti a volenterosi dilettanti e poco altro, che generalmente apre le ostilità in periodo di preparazione, aumenta in maniera graduale la caratura dell’impegno agonistico.

La Pro Vercelli, infatti, rappresenta un avversario assai più veritiero: formazione di Serie C, che nella scorsa stagione si è dovuta arrendere al Sudtirol nei play-off. Qualche giorno fa, nell’allenamento congiunto contro l’Inter, i piemontesi avevano perso 4-0. Disputando comunque un ottima prima frazione di gioco.

Insomma, alla vigilia si prospettava un test match probante per i partenopei, in grado di cominciare a dire qualcosa in più sul lavoro tecnico-tattico impostato da Luciano Spalletti, nel ritiro in Val di Sole.

Primo tempo, si diverte Osimhen

In effetti, così è stato. Il Napoli, schierato con il tradizionale 4-2-3-1, ha cercato da subito di sviluppare il possesso e andare in verticale. Sfruttando la velocità di Osimhen, con gamba già abbastanza tonica, nonostante il periodo. Alle spalle del nigeriano si muove Ounas. Che fa da raccordo con la mediana, e sovente si abbassa sin nella propria trequarti, cercando di cucire il gioco. Supportando un Lobotka, decisamente dimagrito rispetto allo scorso anno. Quindi maggiormente dinamico. Sicuramente coinvolto con puntualità nei meccanismi deputati alla produzione del calcio paleggiato voluto da Spalletti.

Gli azzurri non pressano particolarmente alti. Anzi, preferiscono far girare il pallone, consolidando il possesso. E dopo, sviluppando calcio sull’asse destro, puntualmente esplorato con il classico movimento a stringere dentro al campo, di Politano. Ben supportato da un pimpante Alessandro Zanoli: classe 2000, cresciuto calcisticamente nel Carpi, la passata stagione titolarissimo in Serie C con il Legnago, al primo assaggio di professionismo. Magari una risorsa da tenere a mente.

Sul lato opposto, il “solito” Mario Rui, a metà tra lo svogliato ed il limitato, ed uno Zedadka offensivamente bellino a vedersi. Ma lontano dalla determinazione necessaria a questi livelli, in fase di non possesso. L’algerino ha centrato un palo clamoroso, sugli sviluppi di una transizione condotta magistralmente da Osimhen. Ma per essere utile a questa squadra occorre tutt’altro.

L’unica nota dolente di una prima parte di gara condotta a ritmi certamente non intensi, eppure piacevoli, è l’infortunio accorso a Diego Demme. L’entrata di Comi non è stata cattiva, ma l’attaccante dei bianchi poteva certamente evitarsela. Il pivote partenopeo ha avuto la peggio, nello scontro ginocchio contro ginocchio ed ha dovuto abbandonare il terreno di gioco, portato fuori a braccia dallo staff medico. Al suo posto, Folorunsho: fisico da traslocatore, buono all’apparenza per fare gli sfratti e non per costruire la manovra, ha dimostrato invece piede educato e pensiero tattico evoluto.

NAPOLI (4-2-3-1): Contini; Zanoli, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui; Lobotka, Folorunsho; Politano, Ounas, Zedadka; Osimhen. Allenatore: Spalletti.

PRO VERCELLI (3-5-2): Tintori; Masi, Auriletto, Carosso; Crialese, Emmanuello, Awua, Iezzi, Clemente; Comi, Rolando. Allenatore: Scienza.

Marcatore: 25′ Osimhen.

Nel secondo tempo spazio alle rotazioni

NAPOLI (4-2-3-1): Contini (74′ Idasiak); Zanoli (74′ Malcuit), Rrahmani (74′ Manolas), Koulibaly (61′ Luperto), Mario Rui (61′ Costa); Lobotka (61′ Gaetano), Folorunsho; Politano (61′ Ciciretti), Ounas (74′ Zielinski), Zedadka (61′ Machach); Osimhen. Allenatore: Spalletti.

La ripresa è stata sonnacchiosa. Tutto sommato il Napoli s’è orientato a cementare determinati meccanismi di gioco. Quei principi tanto decantati dall’allenatore toscano, piuttosto che spingere sull’acceleratore. Spalletti opera numerosi cambi, mantenendo tuttavia sostanzialmente invariata l’intelaiatura.

Qualche sprazzo, un pò di accelerazioni assortite. La sensazione che entrambe si volessero accontentare di quanto fatto vedere nei primi 45′. Insomma, al netto di un avversario decisamente tignoso, forse soltanto un tantino rude nei contrasti, considerando lo status di “amichevole” dato al pomeriggio di Carciato, la squadra partenopea vince e mette ulteriore benzina nelle gambe.