È evidente ormai a tutti che il Napoli non sia più la società di qualche anno fa che si prodigava a non badare a spese sul mercato per rinforzare la propria rosa. Da Manolas ad Osimhen, passando per Lozano, la campagna acquisti degli azzurri è stata per un paio di stagioni più intensa che mai. Purtroppo, però, a causa della mancata qualificazione alla Champions League per due stagioni consecutive (e nonostante i bilanci a posto), è stato messo in atto un drastico ridimensionamento dalla società.

In questa direzione si finisce come l’Inter ed il Milan di pochi anni fa

Il ridimensionamento messo in atto dalla società fa comprendere un po’ a tutti quelli che speravano di diventare tifosi di un club vincente, che si punta al minimo indispensabile e basta. Non troppo tempo fa, il patron azzurro, Aurelio De Laurentiis stesso dichiarò che della vittoria di uno scudetto poco gliene sarebbe importato. Pertanto non ci si sorprenda del fatto che Giuntoli abbia deciso di puntare su calciatori come Juan Jesus ed Anguissa durante la scorsa finestra di mercato e che adesso si punti Federico Fazio, calciatore argentino della Roma messo fuori rosa da Mourinho, il quale non ha neanche la possibilità di allenarsi con i propri compagni di squadra. Nonostante l’acquisto di Zambi si sia rivelato più che giusto, per onestà intellettuale dobbiamo dire che come lui ce ne saranno pochi viaggiando su queste cifre e sulle pretese del club per quanto riguarda le formule degli acquisti in entrata. 

Percorrendo questo sentiero, si va verso una direzione: quella di arrivare a toccare il fondo come accadde al Milan e all’Inter poche stagioni fa. I club milanesi misero in atto un ridimensionamento che portò da una parte i vari Taider, Medel, Campagnaro e Kondogbia, dall’altra Costant, Maxi Lopez e Luiz Adriano. 

Piuttosto che rischiare qualcosa e vincere, si va sul sicuro per ottenere il minimo indispensabile: rientrare tra le prime 4. Questo cosiddetto minimo indispensabile, potrebbe non essere così tanto semplice da raggiungere nel momento in cui la rosa viene indebolita soltanto. 

Il problema, però, è quello che a Napoli i tifosi chiudano occhi, si tappino orecchie, ma tengano la bocca aperta soltanto perché gli serve per insultare il capitano. Il secondo capitano che viene venduto (anche se virtualmente) già a gennaio, in tre anni.