Prima della sosta per le Nazionali, il Napoli aveva ampiamente dimostrato di essere una squadra in salute. Del resto, a supportare questa gradevole sensazione, concorrevano innanzitutto i risultati.

Quattro vittorie ed un pareggio sono indubbiamente un bel bottino, capace di confermare un trend positivo. Senza trascurare, ovviamente, l’atteggiamento tecnico-tattico.

Non solo nelle giocate singole, ma come armonioso calcio prodotto collettivamente, gli azzurri hanno palesato nelle ultime uscite prestazioni all’insegna della elevata qualità.

Occorre continuità, per insidiare Juve e Atalanta

Il Napoli, rispetto al quarto posto, occupato attualmente da Juve e Atalanta, è attardato solamente due punti. Da non trascurare, poi il fatto che gli azzurri debbano ancora recuperare la gara con i bianconeri.

Insomma, se la squadra di Gattuso ha veramente intenzione di insidiare la concorrenza per l’ultima piazza utile in vista della prossima Champions, allora dovrà mantenere aperta la striscia di risultati positivi, tutt’ora in corso. A partire da Sabato Santo, contro il Crotone.

Rimbomba, dunque, un’unica parola d’ordine nei corridoi di Castel Volturno: continuità!

Del resto, tra le cd. Sette Sorelle, a questo punto del campionato, soltanto i partenopei e le due romane hanno incassato un numero così alto di sconfitte: ben otto.  

Evitare altre battute d’arresto rappresenta, quindi, un’aspirazione legittima, da supportare con adeguato approccio ai prossimi impegni agonistici.

Al di là del sistema, i giocatori

Effettivamente, da qualche settimana a questa parte, il Napoli pare avere acquisito una nuova consapevolezza circa i suoi reali mezzi.

Basterebbe limitarsi a riguardare cos’è successo dal derby con il Benevento in avanti per rendersi conto di come Gattuso sia riuscito finalmente a mettere tutti i tasselli al posto giusto.

La filosofia di Ringhio, orientata verso un calcio ambiziosamente propositivo, fatto di dominio attraverso il possesso, s’è piegata al compromesso di doversi necessariamente sposare con le caratteristiche dei suoi interpreti.

Così, l’allenatore ha messo i giocatori al centro del progetto, piuttosto che il sistema di gioco.

Magari, dal punto di vista meramente numerico, al calcio d’inizio, gli azzurri si schierano con l’ormai tradizionale 4-2-3-1.

Nondimeno, a fare la differenza è sempre la qualità. Con Zieliński e Fabiàn Ruiz che si incastrano perfettamente con Demme, primo riferimento in fase di costruzione dal basso.

In prospettiva Crotone, il tedesco potrebbe anche rifiatare, offrendo a Bakayoko l’opportunità di smentire chi lo considera con la testa già altrove. Le valigie bell’e fatte, pronto a vivere lontano dall’ombra del Vesuvio una nuova esperienza professionale.

Gestione del minutaggio, senza snaturare l’assetto

Se volessimo trovare una pecca alla settimana che ha preceduto il match con i pitagorici, proprio la condizione della squadra di Cosmi potrebbe far pensare ad una partita sostanzialmente facile. Un testacoda dal risultato pressochè scontato.

Niente di più sbagliato. Al netto di una classifica terribilmente vicina a testimoniarne la retrocessione, i calabresi sono il classico avversario da prendere con le molle.

La voglia di concedere un turno di riposo a Mertens, associata alla probabile indisponibilità di Demme, rappresentano un dettaglio.

Neppure la necessità di schierare Bakayoko deve suggerire al Napoli di non metterla subito sul piano del ritmo e dell’intensità. Gestendo con sicurezza il palleggio, dall’alto di una qualità indiscutibilmente superiore all’avversario.  

Senza considerare che Osimhen, muovendosi in profondità, non modifica i riferimenti avanzati della squadra. Che, specialmente quando offende, tenta costantemente di far viaggiare il pallone in verticale, stimolando quella identità marcatamente più diretta dimostrata recentemente.

Il senso del Napoli per la verticalità

E’ innegabile che da quando Gattuso ha optato per una minore stagnazione della palla, abiurandone la circolazione orizzontale, a favore di un calcio rapido e diretto, la manovra ne ha tratto beneficio.

Un calcio che tende a disordinare la compattezza delle linee difensive avversarie, gratificando, al contempo, chi riesce a tracciare assistenze precise. Funzionali ad esaltare i tanti offensive players in maglia azzurra…

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