Si era detto, prepariamoci ad una lunga lista di interventi. Opinioni, analisi, retrospettive e commenti di ciò che sarà.
Ciò che è stato è già alle spalle.
L’Italia è un paese di santi, poeti, navigatori e commentatori sportivi.
Il Paese vive di interesse e serve rinvigorire l’attenzione.
Lo show deve essere frizzante o non è più affascinante.
Primo a scendere in pista Mario Giuffredi, di professione procuratore di calciatori professionisti.
A Napoli, Giuffredi, cura gli affari di tre uomini diversi ma essenziali per la banda Spalletti.
Mario Rui, fumantino e dal piede educato, Di Lorenzo, stakanovista e macinino di fascia e quel Matteo Politano figliol prodigo.
Tre elementi diversi ma che in questo primo scorcio di anno, hanno, espresso potenzialità top.
Mario Rui, esperto dell’ambiente, è parso più volte nel suo miglior anno. Il fatto che sia rimasto fuori dalla lista mondiale del Portogallo, costituisce un gran peccato per l’uomo e per il calciatore. Di Lorenzo, oggi, tra gli inamovibili di Mancini, capitano del Napoli 5.0, merita discorsi e capitoli a parte. Politano, dopo un’estate a dir poco burrascosa, in lite aperta con Spalletti ed il club, è poi rientrato e lavorato con serietà.
La sua staffetta con Lozano costituisce uno di quei punti di forza dell’annata napoletana. Stesso discorso per Mario Rui che si divide onestamente il ruolo e la fascia con Olivera.

Giuffredi approfitta per tracciare un commento ed un profilo dei suoi calciatori e del lavoro fatto fino a questo punto.
Non può che essere altamente positivo. Calciatori e gruppo lavorano nella stessa direzione e la barca viaggia potente tra le correnti.
Cresce il gruppo, cresce il calciatore, l’uomo e l’azienda.
Se ancora servisse a puntellare la cosa, è evidente come il lavoro di tutti risulti essenziale per il fine ultimo.
Avevamo detto, squadra, dirigenza, amministrazione, pubblico, aggiungiamo procuratori.
Tutti sulla stessa barca, tutti ai remi.

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