La favola della Georgia s’è fermata agli Ottavi. L’eliminazione per mano della Spagna, grande favorita per la vittoria finale, tuttavia non ne sminuisce affatto l’impesa. Benché il risultato largamente favorevole alle “Furie Rosse” (4-1) sembri sostenere il contrario. Invece è indubbio il buon momento che sta attraversando questa piccola nazione con meno di 4 milioni di abitanti, in grado di raggiungere un risultato storico già qualificandosi per il suo primo Europeo. Frutto del lavoro di Willy Sagnol. Il suo approdo in panchina nel 2021 è stato a dir poco anomalo. Nel senso che aveva allenato al Bordeaux tra il 2014 e il 2016. Quindi era scomparso dai radar.
Oggi non solo fa da punto di riferimento per i giovani talenti che si stanno affermando nell’élite delle principali Leghe. Negli ultimi tre anni ha contribuito fattivamente alla rinascita del calcio georgiano, coinvolto attivamente nelle decisioni strategiche della federazione. Non a caso, la Under21 l’anno passato si è spinta fino ai quarti degli Europei di categoria dopo non essersi mai qualificata per una fase finale. Segno che il movimento a livello giovanile è significativo. Nonché seguito con interesse dagli scout di tutta Europa.
E pensare che lo sbarco della Georgia a Euro 2024 è stato abbastanza fortunato. Nel girone si era piazzata desolatamente quarta: dietro Spagna (subendo una umiliante sconfitta casalinga per 1 a 7), Scozia e Norvegia, mettendo insieme appena 8 punti. Aveva vinto solamente le due gare contro Cipro. L’accesso agli spareggi era arrivato esclusivamente in virtù di una formula astrusa, quella regola della UEFA che assicurava posti anche in base al piazzamento nella Nations League. E là i georgiani avevano conquistato il primo posto nel loro girone della Lega C, ben due anni prima. Per qualificarsi all’Europeo, era bastato vincere col minimo sforzo contro squadre del calibro di Gibilterra, Bulgaria e Lussemburgo. A quel punto, l’impresa della vita, da raccontare magari un giorno ai nipotini. Inchiodare la Grecia sullo 0-0 in casa per 120 minuti. Poi vincere ai rigori.
Kvara e Mikautadze
La punta di diamante del gruppo resta Kvaratskhelia. Cui il commissario tecnico ha sgravato in parte le responsabilità, distribuendole sulle spalle forti di altri due georgiani che giocano all’estero. Georges Mikautadze eGiorgi Mamardashvili. Intorno a loro tre il c.t. della Georgia ha costruito la squadra rivelazione di Euro2024.
A rendere imprevedibile il gioco di Sagnol provvede sicuramente Kvara. Il numero 77 del Napoli ha fondamentali talmente educati per muoversi da seconda punta. Un ruolo decisamente più ampio rispetto all’esterno adrenalinico che siamo abituati a vedere all’ombra del Vesuvio. Generalmente, con la maglia azzurra, si isola in ampiezza. E crea superiorità numerica attraverso l’elettricità nel dribbling: giocata tipica, che gli permette (quasi sempre…) di saltare l’uomo. Accettando pure il rischio di sbagliarne qualcuno di troppo, o subire la classica entrataccia nelle caviglie. In nazionale gli viene concessa ampia libertà di spaziare sull’intero fronte offensivo, scegliendo la zona dove ricevere e dopo fare male agli avversari, associandosi coi compagni. Che sia la comfort zone della fascia, piuttosto che la trequarti. Curioso che tale scenario tattico somigli tanto alla posizione che potrebbe disegnargli addosso Antonio Conte.
Quantomeno bizzarra la parabola di Mikautadze, attaccante, fisicamente simile ad Aguero. Rapido nello stretto, calcia bene con entrambi i piedi. Ha saputo ottimamente capitalizzare il baricentro basso, che gli consente ipecinetici cambi di direzione. La scorsa stagione contribuisce alla promozione del Metz in Ligue1 segnando 24 gol. Viene acquistato dall’Ajax, ma problemi di ambientamento gli suggeriscono di tornare indietro. Da gennaio ricomincia a buttarla dentro con disarmante puntualità. Effettivamente, in Germania ci arrivava in forma smagliante: 11 reti nelle ultime 13 partite non sono bastate comunque a evitare la retrocessione de “Les Grenats”.
Mamardashvili imbattibile
Altro protagonista assoluto è stato il 23enne portiere Mamardashvili. I suoi interventi prodigiosi su Cristiano Ronaldo e soci, hanno permesso alla sua nazionale di essere ripescata tra le migliori terze. Andando così avanti nel torneo, considerando anche che aveva avuto il premio di MVP della seconda partita, letteralmente insuperabile contro la Repubblica Ceca (1-1). Leggendo le statistiche, scopriamo che l’estremo difensore forse è stato il più influente tra i suoi, mostrando una sicurezza da veterano. Inevitabile, dunque, che le sue prestazioni abbiano suscitato le attenzioni dei principali club del Vecchio Continente. Pare, infatti, che il Newcastle ne sia rimasto affascinato. Nient’affatto intimorito da una clausola rescissoria di 100 milioni di euro, frutto di un rinnovo di contratto fino al 2027. Ma il Valencia sta attraversando una lunga crisi finanziaria e potrebbe “svendere” uno dei migliori portieri della Liga proprio ai Magpies per una cifra assai inferiore. Al momento, ha un valore di mercato di circa 35-40 milioni di euro.
Insomma, le prestazioni della Georgia sono un invito a riflettere. Le grandi competizioni estive spesso raccontano storie interessanti, che certificano sia lo stato di salute complessivo di un determinato paese, rappresentato ovviamente dalla squadra nazionale. Oltre a confermare il valore di vecchi e nuovi protagonisti del gotha calcistico continentale.
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