La fotografia con la quale il Napoli ha ribaltato l’Atalanta ed è andato in fuga, con la nona vittoria consecutiva in campionato, sta tutta nel faccia a faccia tra Di Lorenzo e Lookman. Perché a Bergamo, il capitano degli azzurri ha dimostrato di saper soffrire più di chiunque altro, dovendo tentare di disinnescare l’attaccante inglese.

La creatività “dell’uomo che guarda”, infatti, ha creato non pochi scompensi alla difesa partenopea, obbligando il terzino a mantenere una posizione abbastanza conservativa. Rinunciando alla tradizionale spinta propulsiva in fascia, fondamentale per garantire al possesso qualitativo della squadra il consueto sbocco in ampiezza.

Il sacrificio di Di Lorenzo

Per decodificare i movimenti senza palla del numero undici in maglia nerazzurra, libero di decidere se ricevere largo o nei mezzi spazi, Di Lorenzo ha dovuto seguirlo pressochè a uomo.

Il duello si è ripetuto per l’intera partita. Ricevendo talvolta assai aperto, con i piedi sulla linea, oppure stringendo dentro, per associarsi con i compagni, le letture di Lookman hanno generato un mucchio di problemi. L’intenzione era evidente: tagliare alle spalle della difesa napoletana.

Preso in mezzo senza Lozano

Del resto, Gasperini l’aveva pensata bene, puntando forte sull’energia debordante del suo giocatore più in forma per costringere il Napoli a non scoprire molto il lato destro, sacrificando il classico lavoro in catena con cui accorcia il campo in avanti, connettendo laterale difensivo ed esterno d’attacco.

Una rinuncia legata anche all’atteggiamento di Lozano: offensive player monodimensionale, capace di mortiferi strappi in conduzione. Ma sostanzialmente un po’ pigro e apatico sotto la linea della palla.

In questo scenario tattico, Di Lorenzo era sin troppo occupato a marcare il suo avversario diretto, nonché assorbire gli slanci di Scalvini, che non si faceva nessun problema a salire in sovrapposizione. Rendendo maggiormente complicata la serata del ventidue in azzurro, preso letteralmente in mezzo, poichè privo della collaborazione difensiva de El Chucky.  

Empoli riveduto e corretto

La vittoria, dunque, non cancella il senso di profonda sofferenza sopportata stoicamente da Di Lorenzo, impegnato con tutte le sue forze a disattivare le progressioni brutali di Lookman.

E domani, con l’Empoli, potrebbe pure ripetersi il medesimo spartito. C’è da curare Tommaso Baldanzi, 19enne trequartista, al secondo gol stagionale con cui ha deciso la sfida col Sassuolo, che si muove alle spalle della coppia d’attacco, libero tuttavia di cercarsi opportunità per fare male, defilandosi sui lati.

Se davvero fosse così, Di Lorenzo saprebbe già come comportarsi…  

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