Maledette Nazionali. L’ottava giornata di campionato si avvicina. Ma come al solito dopo la sosta, qualcuno paga dazio. Questa volta tocca al Napoli, che domenica all’ora di pranzo farà sicuramente a meno di Stanislav Lobotka, infortunatosi durante la gara di Nations League tra la sua Slovacchia e l’Azerbaijan. Dunque, niente lunch-match contro l’Empoli. Per i tifosi azzurri non deve essere facile rivivere ad ogni pausa un mucchio di turbolenze in termini di affanni muscolari o ritardi nei voli transoceanici. Quella appena passata non ha fatto ovviamente eccezione, bisogna mandare giù l’ennesimo boccone amaro in tutta la sua asprezza.
Meno male che Antonio Conte non è un sognatore. Con il pragmatismo che l’ha sempre contraddistinto, infatti, l’allenatore salentino in estate ha preteso dalla proprietà che allungasse la rosa. Garantendosi, in caso di necessità, rotazioni adeguate alle ambizioni attuali. In questo senso, Billy Gilmour diventa ciò che serve per sopportare la pesantezza di un’assenza inattesa.
Sprazzi di qualità in regia
Finora lo scozzese s’è dovuto accontentare delle briciole. E comunque ha messo in mostra giocate interessanti. La sensazione, però, negli scampoli di partita in cui ha fatto rifiatare il pivote slovacco, rimane quella di aver appena intravisto le sue qualità in regia. Così da far apparire il bicchiere quasi pieno piuttosto che desolatamente mezzo vuoto.
Al Castellani sarà ben altra musica. Da titolare, Gilmour potrà gustarsi per la prima volta in Serie A quella dolce sensazione già provata in Coppa Italia, quando gli addetti ai lavori ebbero l’opportunità di riconoscerne il talento sul rettangolo verde nell’associarsi coi compagni. Innegabile che nella gara col Palermo abbia padroneggiato gli spazi in fase di costruzione, oltre a mettere in mostra una ragguardevole intelligenza calcistica. Una concezione brillante delle letture tattiche, per eleganza e capacità di anticipare la traccia, tale da rubare costantemente il tempo al dirimpettaio.
Chance da cogliere al volo
Consapevole che le chance vadano colte al volo, l’ex Brighton sembra aver fiutato l’intrigante occasione e non si tirerà certamente indietro nel tentare di coglierla al volo. Del resto, con De Zerbi – un maestro nel progettare squadre giovani e ricche di qualità nel palleggio -, si atteggiava a protagonista con quella innata tendenza nel farsi dare il pallone e poi gestirlo con grande personalità: passaggi semplici in una zona di campo dove gli avversari spesso saltano immediatamente addosso al metodista.
Insomma, al netto della concorrenza con Lobotka, attualmente uno dei migliori interpreti del ruolo nell’immaginare vuoti dove altri vedono solo corpi ammassati sotto la linea della palla, è pur vero che Gilmour ha molte delle qualità che un centrocampista deve avere se vuole davvero aiutare il Napoli nei momenti di difficoltà. Un potenziale diamante, quindi, il cui stile di gioco può incastrarsi perfettamente con i principi di Conte, impattando in positivo sulle sorti azzurre. D’altronde, nella trasferta di Empoli, lo scozzese dovrà necessariamente occupare il fulcro della manovra e svolgere le mansioni di collante, dialogando coi compagni che lo circondano.
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