Dopo un parto trigemellare, dovuto alle note querelle contrattuali, finally the baby is born! Finalmente qualche giorno fa Maurizio Sarri è diventato il nuovo tecnico del Chelsea. Il Comandante, colui che ha regalato tre emozioni indescrivibili alla piazza azzurra, è finalmente approdato in Premier.
Merito di De Laurentiis? Lo ha sostenuto lo stesso Sarri in una dichiarazione odierna, dove ha deciso di non replicare alle stoccate del presidente, guardando piuttosto al lato positivo del rapporto con il vulcanico produttore cinematografico: grazie alla pazzia di ADL, che lo scelse contro la volontà di molti, prendendo una clamorosa capata, adesso il buon Maurizio è arrivato meritatamente a guidare un ricchissimo club inglese.
Ma come è stato l’impatto con l’ambiente inglese?
Innanzitutto la sua prima intervista è andata bene, con lo stesso intervistatore di Chelsea TV che è rimasto affascinato dalle parole del “maestro”. Sarri ha affermato di essere arrugginito con l’inglese, ma l’intervistatore Lee Parker gli ha risposto “you are vey modest”. Modestia, umiltà e cultura del lavoro: tre dei valori che hanno portato un semplice impiegato bancario a far innamorare il mondo calcistico per il gioco espresso e a fare breccia nel cuore di Abramovich. Abramovich, il ciclone che si è abbattuto cinque lustri or sono sulla Premier, il campionato diventato rapidamente il più ricco al mondo.
https://www.youtube.com/watch?v=-37-AEvN-MQ&feature=youtu.be
“Ho bisogno solo di un paio di aggiustamenti per poter esprimere il mio calcio”. Dichiarazione che ha avuto un eco molto positivo tra i media inglesi. La rosa è competitiva, ma ha bisogno di piccole aggiunte per consentire al Maestro di esportare il Sarrismo oltremanica.
I primi commenti della stampa inglese parlano di un Sarri che porterà il suo carisma, un calcio poetico e bello da vedere. Un calcio fondato sui movimenti “no look”, avendo la consapevolezza di sapere dove è situato il compagno.
I tifosi pregustano un Chelsea capace di vincere e convincere. Il fatto che Sarri non abbia vinto a Napoli non preoccupa: “In Italia c’era la Juve, qui c’è il City ma possiamo competere economicamente”. E su Facebook, Twitter, in siti, blog e forum si susseguono le pubblicazioni delle grandissime azioni del Napoli di Sarri, con tanto di analisi tecnico-tattiche.
Squawka e L’Equipe hanno descritto il Sarrismo come un tiki-taka verticale, basato sulla capacità dei calciatori in tutti i ruoli di saper giocare la palla e saper realizzare passaggi rapidi per trovare il compagno che si smarca in anticipo.
La dichiarazione che più ha fatto innamorare i tifosi è stata invece:
Lee Parker (ChelseaTV) – Siamo contenti di averLa a Londra: è una città che le è sempre piaciuta?” Sarri – “Certo, ma sono venuto qui per il calcio, sono qui per il Chelsea“.
Poi l’inevitabile confronto con l’inglese di Conte. I tifosi e lo stesso Lee Parker sono appunto rimasti sorpresi dall’inglese più che accettabile del tecnico tosco-napoletano. Cade un altro mito, dopo quello dell’ignoranza di Sarri, il quale come in un’intervista ai tempi del Napoli, ha snocciolato i libri che ha letto ultimamente…
A cura di Vincenzo Di Maso


Giornalista