Il Chievo forse cesserà la sua esistenza. Ripercorriamo i suoi ultimi magici vent’anni tra serie A e serie B

“Un mondo di giallo e blu”. Basterebbero queste semplici parole dell’inno della squadra per far capire che il ChievoVerona è una delle società più amate dal popolo italiano, ma che sembra non riuscire più a continuare.

La città di Romeo e Giulietta sembra vedere i titoli di coda di una società nata in quartiere e che nel giro di pochi anni è riuscita con le proprie forze a riuscire ad arrivare non solo in serie A, ma anhe in Coppa UEFA e a giocarsi i preliminari di Champions League.

Povera di trofei (solo una Coppa Ali della Vittoria), il Chievo si è imposto nella cultura di massa, tanto da essere diventata una vera e propria rivale per i cugini concittadini dell’Hellas Verona.

Fondato nel 1920, il Chievo si è imposto anche nel calcio femminile riuscendo a unirsi all’esistenza società veronese del Valpolicella e a creare il ChievoVerona Valpo, ora ChievoVerona Women F. M. militante in serie B.

Campioni del calibro del valdostano Sergio Pellissier, l’azzurro Emanuele Giaccherini, passando per Lorenzo D’Anna, il futuro campione del mondo Marco Perrotta, sono solo alcuni dei nomi di chi ha potuto indossare la divisa gialloblù nella massima serie italiana. Nomi che hanno reso il Chievo celebre nella sua storia davanti al popolo italiano, che si appresta a vederne la fine tra pochi giorni.

L’ormai dorico presidente Luca Campedelli sembra che non riuscirà ad iscrivere la squadra al prossimo campionato cadetto, e il Cosenza, squadra neo-retrocessa in C, ha già posto domanda di ripescaggio alla FIGC.

Se i clivensi non dovessero riuscire a iscriversi, il danno sarebbe irreparabile: i calciatori attuali della rosa di mister Marco Zaffaroni saranno costretti a cercare un’altra squadra passando quindi a parametro zero.

Così come i veronesi Romeo e Giulietta dovettero per forza di cose sacrificare la propria vita per l’amore altrui, così la società veronese del Chievo è costretto a sacrificare la propria esistenza per amore del calcio.

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