Kvara: Al Napoli grazie a mio padre!
Mentre le parole del suo procuratore hanno un effetto Tsunami, in tutta Napoli e non solo, Khvicha Kvaratskhelia rilascia un’intervista per The players tribune.
Le sue parole, ignare di ciò che avrebbe dichiarato Jugeli, lasciano trasparire, un legame con la città campana, molto profondo:
“Passare al Napoli è stato tutto merito di mio padre Badri. Anche lui giocava a calcio, da bambino guardavo tutti i suoi video. Mio padre mi parlava sempre di Maradona, quando il mio agente mi disse che il Napoli mi voleva, ero felicissimo. Mio padre mi disse che non si poteva dire di no, al club di Maradona, gli dissi, andiamo subito”
L’approccio con lo spogliatoio è stato subito positivo, il numero 77 svela un aneddoto :
“Appena arrivato i compagni mi hanno chiesto di cantare, perché è la tradizione. Tutti i nuovi acquisti lo hanno fatto, come Kim con gangnam style. Io ho scelto una canzone che cantavo in Russia, col Rubin Kazan”
Il rapporto con la tifoseria è stato, sin da subito, coinvolgente:
“I primi giorni a Napoli vedevo Maradona ovunque, lo dissi a mio padre, mi rispose fammi venire subito a Napoli. Dall’albergo dove vivevo, vedevo un panorama indescrivibile, la cosa migliore che avessi mai visto. Passeggiando in strada la gente mi fermava, anche i settantenni già mi conoscevano. Napoletani e georgiani sono quasi la stessa cosa”
Lo scudetto, i festeggiamenti, emozioni che Kvara, non dimenticherà mai:
“I tifosi sono qualcosa di diverso, quando tornammo da Torino, dopo la vittoria con la Juventus, i tifosi avevano preparato i fuochi d’artificio. Fumogeni tricolore, non si vedeva più nulla, persino nell’autobus. La gente era felice, una città in festa, anch’io sono molto felice di giocare nel club di Maradona”
Parole che non lasciano dubbi sulla volontà del ragazzo. I procuratori però fanno un altro mestiere, resta il fatto che l’uscita dell’agente di Kvaratskhelia, non rispecchia il carattere e l’educazione del georgiano.