Sembra che negli ultimi giorni il nome di Max Kilman stia tornando di moda all’ombra del Vesuvio. Del resto, è risaputo che il Napoli ha bisogno assolutamente di un centrale capace di sopperire alla partenza di Kim. Specialmente adesso che, con il rinnovo di Danso al Lens, il club partenopeo necessita di un “piano B” per aggiungere finalmente alla rosa qualcuno che possa giocare accanto a Rrahmani. In questo scenario, il difensore inglese potrebbe garantire una risposta adeguata alle carenze difensive finora irrisolte dalla società.
Il problema, però, resta sempre lo stesso: il prezzo d’acquisto. Una sorta di paradosso, considerando la situazione economica del Napoli, che avrebbe le risorse per permettersi un rinforzo adeguato tra i vari pezzi pregiati del calciomercato. Nondimeno, pare che la proprietà stia vivendo in tono minore questa estate di trattative, comunque consapevole della necessità di trovare un perno attorno al quale incardinare la retroguardia, aggiungendo una nuova dimensione al sistema difensivo pensato da Garcia.
Caratteristiche e abilità
È solo in questo modo che si possono spiegare le valutazioni che accompagnano Kilman, legato contrattualmente al Wolverhampton fino al 30 giugno 2026: almeno 40 milioni di euro. Non certo un prezzo di saldo. Anzi, una cifra che può apparire da pazzi, finché non si arriva a poco meno di due settimane dall’inizio del campionato e il Napoli si ritrova con il problema di dover scovare uno straccio di difensore affidabile.
Al di là del valore economico un tantino spropositato – ma in regime di libero mercato il prezzo è inversamente proporzionale alla domanda, e difensori veramente affidabili, attualmente in giro ce ne sono pochi -, le caratteristiche tecnico-tattiche del 26enne inglese potrebbero davvero fare al caso dei Campioni d’Italia.
In primis, colpisce per la sua unicità. Nonostante sia fisicamente prestante (alto 1.94), non è il classico “muscolare” incaricato di uscire forte sul centravanti avversario in zona palla e poco altro.
Tempismo e buona continuità di rendimento dipendono da come riesce a leggere il gioco in anticipo rispetto agli altri. Ma sono anche la diretta conseguenza di una visione difensiva completa, avendo giocato – lui che è un mancino naturale – come centrale di sinistra oppure nella posizione di braccetto in una linea a tre.
Quando ha il pallone tra i piedi è un giocatore essenziale. Uno di quei centrali che partecipano attivamente alla risalita dal basso, in virtù di un piede educato. Il suo obiettivo, mettere ordine in fase di costruzione, sia in uscita, palla al piede, che scalando all’indietro in copertura. Facendo così da riferimento per lo scarico eventuale al collega di reparto.
Prospettive di inserimento
Da questo punto di vista, Kilman è uno specialista del ruolo da inserire in contesto in cui limiti e potenzialità siano ben definiti.
Insomma, un profilo adatto per squadre reattive con una precisa identità di gioco. Che sappiano cioè razionalizzare entrambe le fasi con eguale efficacia. Chissà, nel Napoli dinamico e ipercinetico di Spalletti sarebbe stata una scelta plausibile.
Bisogna, invece, ragionare sui princìpi che Garcia sta cercando di inculcare nella squadra, che al momento appare ancora in divenire: forse in un calcio più diretto e verticale funziona meglio proprio un difensore come Kilman. Che porta con sé peso specifico e incisività sull’uomo.
Di sicuro ha attirato l’attenzione della società partenopea, perché promette un discreto orizzonte di crescita, pur se il suo futuro ad altissimi livelli è tutto da vedere.
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