Il muro inviolabile del Napoli sembra stia attraversando un momento di crisi.
L’analisi delle prestazioni del difensore
Il Napoli nelle ultime otto giornate ha subito un importante calo del rendimento nella fase difensiva.
Parlando con il linguaggio numerico: le prime 24 giornate la squadra azzurra ha preso 16 goal con una media pari a 0,7 per partita. Gli ultimi otto match, il Napoli ha subito ben 10 reti facendo aumentare la media a 1,3 per partita.
L’ultima giornata
L’ultima partita del Napoli contro la Fiorentina è stata una doccia gelata per Spalletti, in quanto visibile la sofferenza nella zona difensiva.
Perché questa difficoltà?
Innanzitutto la mancanza di Di Lorenzo si è fatta sentire, seppur sostituito dal giovane Zanoli. Di Lorenzo è il giocatore azzurro che in assoluto ha un rendimento più alto rispetto ai suoi colleghi. E’ un giocatore che sta crescendo molto, soprattutto a livello tecnico, e che match dopo match è diventato una figura indispensabile per l’allenatore di Certaldo.
Anguissà, ammonito e infortunato, non ha potuto partecipare allo scontro contro i viola. C’è da dire che dal rendimento mostrato in autunno, proprio a causa dei continui infortuni, ha calato di molto la sua efficienza.
Fabian Ruiz e Piotr Zieliński sono due calciatori definibili “altalenanti”. Non hanno una continuità nel loro rendimento, tanto da passare da prestazioni eccellenti in determinate partite a commettere errori da Serie B in altre.
Il Mattone e il Muro: Rui e Koulibaly
Mario Rui e Koulibaly due giocatori diametralmente opposti per quanto riguarda il loro percorso all’interno della società del Napoli. Mario Rui è da sempre stato un giocatore poco valutato e tenuto ai margini della squadra azzurra.
Come non ricordare la difficoltà di trovare spazio in campo quando Gattuso allenava la squadra di ADL. Bisogna riconoscere che la sua tecnica e il suo rendimento sono iniziati a cambiare grazie al lavoro di Spalletti.
Il miglioramento di Mario Rui è stato evidente. Oggi il portoghese non solo entra in campo come titolare, ma è riuscito a guadagnarsi il titolo di “professore” a conferma del fatto che la sua figura è diventata un punto fondamentale per la squadra e per Spalletti.
In fine vi è il “Muro” per eccellenza: Kalidou Koulibaly
Il nigeriano, a differenza di Rui, è da subito entrato a gamba tesa nel Napoli. La sua tecnica e la sua dote fisica, gli permettono di essere un giocatore necessario per la squadra del Golfo di Partenope e preda succulenta per tanti club che sperano, un giorno, di averlo in campo.
Tuttavia dopo la vittoria della Coppa d’Africa, sembrerebbe che il difensore del Napoli, analizzando le sue prestazioni, stia vivendo un periodo di stanchezza fisica che lo sta portando a commettere diversi errori, alcuni dei quali molto gravi.
Come non ricordare lo sbaglio, non stile Koulibaly, contro Giraud durante il match Napoli – Milan dello scorso mese.
Tuttavia non è possibile penalizzare troppo il futuro capitano del Napoli, in quanto spesso si trova a gestire da solo, delle azioni di gioco in cui dovrebbe essere supportato di più dai suoi colleghi. Senza tralasciare il fatto che, a questo punto della stagione, è normale e fisiologico un calo delle prestazioni.
La speranza è che Koulibaly possa presto tornare ad essere quel limite invalicabile per l’avversario, così che il Napoli e Spalletti possano avere più tranquillità sulla fascia difensiva e concentrare le energie sull’attacco, al fine di gonfiare più reti avversarie e non subirle.

