JuventusNapoli è una partita dalle tante sfumature. Che coinvolgono il cuore, perchè il ritorno di una bandiera del calibro di Antonio Conte non può assolutamente passare sotto traccia. Ovviamente, non è solo una questione emotiva. L’allenatore salentino è un leader ed al contempo un vero trascinatore, che stabilisce un legame particolare con l’ambiente in cui lavora. Lo ha fatto in bianconero, che ha onorato prima da capitano e poi da tecnico. Adesso prova a calarsi con la stessa empatia nel club partenopeo.

Ma se parliamo di rapporti difficili da dimenticare, come si può pensare di accantonare i meriti di Giuntoli nella costruzione di un progetto ambizioso all’ombra del Vesuvio, in grado di trovare il suo apice nella vittoria di uno scudetto storico, arrivato al culmine di un dominio pressoché totale sulla concorrenza. E ancora, bianconeri contro azzurri è una rivalità endemica, quasi dai connotati socio-economici. Una sorta di rivalsa calcistica che oppone il Sud alla principale rappresentante dell’operoso Nord industrializzato.

Ultimo tema offerto dal big-match dell’Allianz Stadium, una classifica assai corta e ancora senza un padrone indiscusso. Considerando pure che a caratterizzare questa giornata di campionato c’è il derby di Milano. Con tutto quello che ne potrebbe conseguire in vetta alla Serie A.

Qui Juventus

Thiago Motta recupera Gatti, tornato ad allenarsi in gruppo, dopo la botta alla caviglia presa in Champions. Mentre restano ancora ai box Conceicao (entrato bene con la Roma, aveva impressionato per accelerazioni e spunti, prima di farsi male) e Milik, attesi al rientro in campo a ottobre. Il tecnico dovrebbe quindi schierare i suoi sulla base del tradizionale 4-2-3-1, con l’inamovibile Di Gregorio in porta. Non dovrebbero esserci sostanziali novità in difesa. Kalulu si è già preso un posto da titolare sulla corsia destra. Cambiaso dovrebbe essere l’alter ego sul lato opposto. Senza trascurare però l’ipotesi Cabal, capace di adattarsi in fretta al nuovo contesto. In mezzo, Gatti (la sensazione è che possa scendere regolarmente in campo, altrimenti al suo posto ci sarà Danilo) e Bremer.

Qualche dubbio in più permane nella composizione della coppia di centrocampisti. Potrebbe esserci il ritorno di Khéphren Thuram, che garantisce corsa e muscoli, destinato ad affiancare Locatelli. Il francese, però, è in ballottaggio con Weston McKennie, autore di una prestazione solida e autoritaria contro il Psv. Al momento, Douglas Luiz rimane un po’ ai margini delle rotazioni. Finora poca personalità e qualche spunto tecnico di rilievo. In estate sembrava dovesse scalzare proprio Locatelli dal cuore della manovra, ma Manuel è talmente in forma da essere de facto inamovibile. Stando così le cose, il brasiliano è scivolato nelle gerarchie pure alle spalle di Fagioli, diventando la quarta scelta del reparto.  

Scontate le scelte degli offensive player, che supporteranno Vlahovic: sulla trequarti Yildiz ormai è una certezza e Koopmeiners appare inamovibile, strategicamente decisivo come elemento di raccordo tra il cuore del gioco e gli ultimi sedici metri. Mentre sulla destra toccherà ad uno tra Nico Gonzalez (favorito) e Timothy Weah.

Qui Napoli

Per il suo ritorno a Torino, sponda bianconera, Antonio Conte sembra voler dare continuità al Napoli, privilegiando il sistema di gioco (3-4-2-1) utilizzato finora. C’era qualche piccolo dubbio da sciogliere circa la disposizione tattica dei partenopei, e riguardava soprattutto l’ipotesi – poi accantonata – di inserire McTominay per ripristinare la classica mediana a tre. Almeno per adesso, largo quindi agli uomini che hanno battuto il Cagliari. E formazione fatta per dieci undicesimi. Con l’unica variante rappresentata eventualmente dall’inserimento di Olivera in luogo di Spinazzola. L’uruguagio, tuttavia, suscita meno certezze rispetto all’ex Roma, che appare favorito. Scontato, invece, l’altro laterale a tutta fascia, che sarà Mazzocchi.

Al netto del dubbio sulla fascia mancina, significa che assieme a Kvaratskhelia sarà Politano (e non Neres) a doversi trovare spazi adeguati sulla trequarti, per disarticolare la compatezza difensiva della Juventus, muovendosi liberamente alle spalle di Lukaku.

Per il resto, Meret tra i pali. Difesa arroccata attorno al terzetto composto da Di Lorenzo, Rrahmani e Buongiorno. Adeguatamente tutelati da Anguissa e Lobotka: al doble pivote l’arduo compito di cantare e portare la croce, in un contesto che li obbliga spesso alla lotta ed al governo del possesso in inferiorità numerica.

Le probabili formazioni 

Juventus (4-2-3-1): Di Gregorio; Kalulu, Gatti, Bremer, Cambiaso; Thuram, Locatelli; Nico Gonzalez, Koopmeiners, Yildiz; Vlahovic. Allenatore: Thiago Motta.

Napoli (3-4-2-1): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno; Mazzocchi, Anguissa, Lobotka, Spinazzola; Politano, Kvaratskhelia; Lukaku. Allenatore: Conte. 

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