Il caso Juan Jesus-Acerbi si è risolto con la decisione del Giudice Sportivo che non ha comminato nessuna pena al difensore dell’Inter poiché non ha ricevuto nessun riscontro probatorio esterno sulla vicenda. Questo il comunicato ufficiale:
“Rilevato che la sequenza dei fatti in campo, ricostruita in base ai documenti ufficiali, con l’ausilio del Direttore di gara e comunque visibile in video. Muovendo necessariamente dallo scontro di gioco e dall’atto del proferimento di alcune parole da parte dell’Acerbi nei confronti di Juan Jesus è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte. Peraltro non platealmente (con modalità tali cioè da non essere percepite dagli altri calciatori in campo, dagli Ufficiali di gara o dai rappresentanti della Procura a bordo del recinto di giuoco), dal calciatore interista. E non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo “offendente”, il cui contenuto discriminatorio però, senza che per questo venga messa in discussione la buona fede del calciatore della Soc. Napoli, risulta essere stato percepito dal solo calciatore “offeso” (Juan Jesus), senza dunque il supporto di alcun riscontro probatorio esterno, che sia audio, video e finanche testimoniale”.
Il comunicato del Napoli
Allo stesso tempo però non si vuole non credere nella buona fede del difensore del Napoli che aveva immediatamente riportato l’accaduto al direttore di gara non chiedendo però l’interruzione della gara. La società partenopea ha diramato un comunicato ufficiale in cui ha dimostrato il suo disappunto per la decisione:
“Il Napoli non aderirà più a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, continueremo a farle da soli, come abbiamo sempre fatto, con rinnovata convinzione e determinazione”.