Mentre il Mondiale monopolizza le attenzioni di tifosi e addetti ai lavori, all’ombra del Vesuvio impazza una suggestiva idea: il ritorno di Marek Hamšík. Una operazione decisamente controcorrente rispetto al modus operandi di Cristiano Giuntoli. Il diesse, infatti, preferisce lavorare in prospettiva, puntando sul talento di giovani futuribili, piuttosto che privilegiare l’usato sicuro.

Al momento, il Napoli sembra non avere particolati necessità mercantili per gennaio. Il gruppo allestito in estate offre ampie garanzie. Non ci sono slot scoperti. Anzi, ciascuno dei titolari ha un suo omologo, in grado di sostituire degnamente chi dovesse mancare all’appello. Insomma, le volte in cui Spalletti è andato in urgenza, ha sempre potuto pescare da un organico profondo e assai qualitativo.

Ovviamente, la copia non è mai uguale all’originale. Ma il tal senso l’uomo di Certaldo dimostra una innata capacità di ruotare le risorse a sua disposizione, sfruttandole in funzione delle caratteristiche dell’avversario. Chi subentra dalla panchina fornisce un contributo prezioso. Interpretando ruoli e situazioni di gioco a seconda di personalissime peculiarità tecnico-tattiche. Così, “senatori” e giovani promesse finora si sono distribuiti il minutaggio, trovando – chi più e chi meno – il loro posto al sole.

Tuttavia è logico che la direzione sportiva partenopea si guardi in giro, senza trascurare eventuali colpi in ottica mercato di “riparazione”.

hamsik

Urge un cambio per Zieliński

In questo scenario, appare evidente che al Napoli manchi un alter ego di Piotr Zieliński. Ovvero, una mezzala box to box, che possa prenderne il posto, consentendogli talvolta di rifiatare. Troppo spesso, nel valutare il rendimento del polacco, si trascura quanto il suo calcio sia dispendiosissimo. Muoversi liberamente in differenti zone del campo all’interno di un sistema (quasi…) perfetto, sdoppiandosi, ossia determinando sia in fase d’attacco, che sottopalla – letteralmente da scatola a scatola” – è indubbiamente sfiancante.

E chi, se non Marekiaro, ha le medesime abilità del numero 20 da un’area (box…) all’altra. Proverbiale la maestria dello slovacco nelle letture offensive. Hamšík crea superiorità numerica, attaccando la profondità oppure inserendosi alle spalle della mediana avversaria, al punto da sconvolgerne la compattezza del blocco difensivo. Inoltre, è professorale le volte che si abbassa a collaborare con i compagni nel costruire la manovra e consolidare il possesso.

Quindi, sarebbe veramente una grande opportunità inserire a campionato in corso un giocatore del genere, che nonostante le trentacinque primavere sposta ancora gli equilibri nella SuperLiga turca con il Trabzonspor.

Pro e contro Hamšík

Sia ben inteso, non stiamo parlando di una mera operazione dal sapore vagamente romantico. Se dodici anni al Napoli, di cui la metà da capitano, non si dimenticano facilmente, è pur vero che l’appetito vien mangiando. Ed una squadra che ha meritato il primato in classifica, legittimandolo con un ruolino di marcia devastante in Serie A e Champions League, a questo punto deve necessariamente alzare l’asticella delle ambizioni.

In soldoni, altro che accontentarsi di conquistare un posto tra le “Fab Four” o negli Ottavi della Coppa dalle Grandi Orecchie. Alla ripresa dell’attività agonistica post Qatar, gli azzurri dovranno credere che l’Obiettivo (rigorosamente con la maiuscola) possa essere concretamente raggiungibile.

Allora, ecco che un Hamšík in più nel motore, seppur a mezzo servizio o part-time, potrebbe far pendere la bilancia dalla parte della squadra di Spalletti. L’allenatore non ha mai avuto alcun pregiudizio nelle sue scelte, dimostrando di apprezzare Gianluca Gaetano, classico centrocampista propositivo dalla trequarti in sù, occasionalmente gettato nella mischia al posto di Zieliński. Ma l’esperienza a questi livelli non si inventa. E lo slovacco ne tiene in abbondanza.

A mettere un freno al clamoroso ritorno, la situazione contrattuale dello slovacco. Che nel giugno 2021 ha sottoscritto un accordo biennale con il club di Trebisonda da 3 milioni di euro a stagione. Ergo, Marek va in scadenza tra pochi mesi. Nondimeno, il suo stipendio pesa come un macigno. Poichè sicuramente estraneo alla politica aziendale portata avanti dalla premiata coppia Giuntoli-De Laurentiis in tema di riduzione degli ingaggi e abbassamento dell’età media della rosa.

Ad alimentare comunque l’affascinate voce, l’ipotesi che il Napoli possa rilevare il contratto di Hamšík da gennaio fino a giugno, permettendo allo slovacco di vivere un sogno. E chiudere il ciclo di una esaltante esistenza calcistica.

D’altronde, la circolarità della vita, pure quella pedatoria, presuppone una sorta di visione mistica, in cui nulla nasce o muore. Anzi, si ripropone magicamente, generando gioia irrefrenabile.

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