Nonostante la classifica del Genoa appaia abbastanza compromessa, ci sono dei motivi d’interesse che potrebbero spingere i tifosi a non disertare l’ultima gara casalinga del Napoli.
A giustificare il prezzo del biglietto, ovviamente non basta solamente la voglia dei napoletani di salutare chi è destinato a proseguire il suo percorso professionale lontano dal Vesuvio. E poco importa che i genoani tenteranno di rimanere aggrappati con unghie e denti alla salvezza.
C’è bisogno di uno stimolo accessorio, che potrebbe essere quello di conoscere da vicino Alexander Blessin: il primo allenatore della galassia Red Bull che sbarca in Italia. Portando in Serie A il modello calcistico vincente, proposto dal marchio titolare della bibita “che mette le ali”.
Genoa modello Red Bull
Magari il suo arrivo sulla panchina del Grifone non ha sortito gli effetti sperati in chiave salvezza. In ogni caso, la gestione del tecnico tedesco rappresenta una delle pochissime novità tattiche emerse quest’anno nel nostro campionato. Tutto sommato appiattito verso l’aurea mediocritas di molte contendenti.
Non fosse altro che Blessin è un rivoluzionario, che punta su un gioco dinamico, tutt’altro che conservativo o speculare, naturalmente orientato all’aggressività esasperata. Una ipertrofica intensità, funzionale a innescare rapide transizioni e contropiede primari.
Ovviamente, sarebbe lecito domandare al management rossoblù se valesse davvero la pena avviare un progetto così ambizioso e articolato a stagione in corso.
Nondimeno, le idee di Blessin sono assai interessanti ed il suo sistema (4-2-3-1) nient’affatto sofisticato. Anzi, ideale per chi cerca di imporre un calcio che punti sempre a liberare e/o a creare spazio dietro le linee avversarie.
A specchio con il Napoli
In quest’ottica, schierandosi a specchio con il Napoli, per allentare la pressione, domenica pomeriggio i riferimenti saranno quasi naturali. Con Mertens che si abbassa nella zona tipicamente deputata alla costruzione genoana. Ovvero, il triangolo formato da Amiri, Badelj e Galdames.
E gli esterni offensivi chiamati ad accorciare verso il basso, conservando il possesso del pallone e favorendo la risalita della squadra conducendo e strappando in dribbling.
Se, quindi, il modo migliore per rendere scomodo il pressing del Genoa è lavorare in ampiezza, creando separazione con Vasquez e Frendrup, così da consentire ricezioni pulite in fascia, allora Lozano e Insigne saranno sugli scudi.
Dal canto suo, Spalletti dovrà stimolare i suoi a fare molta attenzione agli sganciamenti di Ekuban e Portanova. Che danno sufficiente qualità sulla trequarti: se gli viene concesso campo, hanno fisicità e doti tecniche. Senza trascurare l’abilità nell’arrivare ai sedici metri dialogando con Destro. Un altro che vicino alla porta potrebbe risultare decisivo, per intelligenza e capacità di smarcamento.
Futuro rivoluzionario
Al di là di come dovesse effettivamente finire la stagione, Blessin ha sottoscritto un contratto con il Genoa che scade solo nel 2024, e questa circostanza testimonia come il club abbia comunque voglia di programmare a medio/lungo termine.
Affidandosi a un modus operandi prospettico e futuristico. Ancora mai visto alle latitudini dell’italico pallone.
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