Il calciomercato sta per chiudere i battenti e molte squadre, ancora incomplete, cominciano a farsi prendere dal panico, consapevoli che manchi qualcosina in organico per essere davvero competitive. Ergo, nell’ottica di migliorare, bisogna necessariamente andare a caccia di rinforzi. In questo scenario, anche il Napoli probabilmente ricercava un calciatore funzionale ad arricchire la rosa, che ha idealmente identificato in Scott McTominay. Mettendo così fine a una delle tante telenovele estive, la società partenopea ha acquistato lo scozzese a titolo definitivo dal Manchester United, pagandolo 30,5 milioni. E facendogli firmare un contratto quinquennale. Una cifra ragguardevole, considerando che andava in scadenza il prossimo 30 giugno.     

Del resto, Antonio Conte aveva urgenza di un rinforzo proprio a centrocampo. Attualmente, in mezzo, può fare affidamento su Lobotka nello slot di play puro, l’unico cioè in grado di assicurare una risalita dal basso pulita. Cui associa Anguissa. Risorsa atipica per eccellenza, il camerunese, che nasce mezzala box-to-box. Lui che in passato era sostanzialmente incaricato di andare in verticale attraverso le progressioni. Ergo, si sta adattando al sistema di base implementato dall’Uomo del Salento, che utilizza il doppio mediano. Evidentemente qualche lacuna c’è: se escludiamo due specialisti del calibro di Folorunsho, fuori dal progetto, e Gaetano con la valigia sul letto, non sono presenti in organico altri profili spendibili, tali da garantire i medesi livelli di efficienza dei titolari.

In coppia oppure a tre, cambia poco

Al Napoli serviva un giocatore che potesse sostituire uno tra Lobotka o Anguissa, piuttosto che esprimersi compiutamente affiancandoli a turno. In questo scenario, McTominay completa il reparto. Perché può bilanciare le rotazioni, essendo solido come una quercia. Quindi capace di equilibrare la fase di non possesso, coprendo difensivamente le spalle ai compagni impegnati sopra la linea della palla. Con caratteristiche fisiche che gli consentono di schermare la difesa. Evitando che la squadra si spacchi in due, offrendosi alle ripartenze.

Ma sa fare pure altro. Agire da costruttore, utile nel gestire i ritmi del possesso, o da mezzala che invada gli “half spaces”, collaborando a portare l’attrezzo nella metà campo altrui. Insomma, parliamo di un centrocampista polivalente.

Per questo sarà interessante capire come Conte vorrà impiegarlo, e, soprattutto, con chi lo accoppia, in caso di mediana a due. Se non addirittura volesse eventualmente stravolgere le sue idee (cosa al momento, altamente improbabile), mettendosi a tre a centrocampo.

Rinforzo adatto alle ambizioni

A questo punto, occorre fare una precisazione di tipo prettamente tattico. Approfondendo come il Napoli usa i suoi centrocampisti in entrambe le fasi. Gli azzurri schierano in costruzione un triangolo formato da due dei centrali più Lobotka. Con Anguissa che si alza, per contribuire alla fase di possesso. Giocate che sono sicuramente nelle corde dello scozzese. Anche lui funzionale a gestire la palla nel caso in cui non si presentino inizialmente tracce aperte per stimolare le ricezioni dei compagni meglio piazzati.

Inoltre, finora, sullo sviluppo della manovra avversaria, Conte ha scelto di non pressare in avanti. Preferendo alle situazioni di aggressione uomo contro uomo un atteggiamento conservativo. Puntare cioè forte sulle letture, accorciando coi tempi e nei modi corretti, per prevenire imbucate e sporcare le linee di passaggio.

In definitiva, McTominay appare il rinforzo adatto per una squadra ambiziosa, vogliosa di tornare nell’Europa che conta dalla porta principale. Da oggi Conte non aspetta altro che dargli le possibilità di giocarsi le sue carte in maglia azzurra.

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