Lo scorso weekend il Napoli di Luciano Spalletti è stato protagonista della vittoria contro il Milan di Pioli il tutto nella cornice dello Stadio San Siro di Milano.
Una partita difficile che ha acceso gli animi della tifoseria rossonera.
Una tifoseria che non è stata in grado di contenere la rivalità sportiva, nemmeno durante il minuto di silenzio per le vittime dell’alluvione nelle Marche.
Un gesto alquanto inopportuno che non è piaciuto a coloro i quali stavano assistendo alla partita.
Si sa che esiste, da anni ormai, una forte rivalità tra le squadre del nord e sud Italia. C’è da dire però che in alcuni casi bisognerebbe ricordare che, di fatto, siamo tutti italiani.
Ebbene una rivalità che non è rimasta circoscritta negli anelli dello Stadio, ma è andata oltre.
Cos’è successo al giornalista di CalcioNapoli24?
Al termine della partita Milan -Napoli, conclusasi 1-2 per gli azzurri, nel momento del deflusso dei tifosi dallo stadio San Siro l’inviato di CalcioNapoli24, Marco Lombardi, è stato vittima di un aggressione da parte di un tifoso rossonero.
Nel video è chiaramente visibile la veemenza del tifoso rossonero nei confronti del giornalista partenopeo il quale ha tentato di allontanarsi dal caos che si stava creando.
Tuttavia non è bastato in quanto il tifoso, non soddisfatto della situazione creata, ha iniziato a seguire l’inviato, non permettendogli dunque di proseguire la trasmissione.
Sebbene il tifoso ternano sia stato allontanato, è riuscito comunque ad aggredire verbalmente il giornalista definendolo “terrone di m***a “.
Come si è conclusa la vicenda?
Fortunatamente la vicenda si è conclusa con giustizia.
Il tifoso è stato rintracciato e il Questore di Milano, Giuseppe Petronzi, ha emesso un DASPO di cinque anni per il quarantacinquenne Umbro tifoso del Milan.
L’uomo è stato denunciato per: ” Violenza private della discriminazione razziale, etnica o religiosa”. Tuttavia, dal video è chiaramente visibile come il tifoso abbia violato la legge 401 dell’89 riguardante la DASPO in quanto: ” Sia singolarmente che in gruppo la sua condotta risulta finalizzata alla partecipazione attiva a episodi di violenza, minaccia o intimidazione, tali da porre in pericolo la sicurezza pubblica.
Ricordiamo infatti che in quegli istanti il piazzale era ancora gremito di giornalisti e tifosi, con tanto di attività commerciali ancora aperte.



