L’avventura di Spalletti alla guida dell’Italia non è cominciata certamente con il piede giusto, anche a causa dell’errore di Donnarumma in occasione del pareggio. Una errata lettura nel piazzamento, che ha rievocato i fantasmi del recente passato di Gigio in maglia azzurra. La partenza in ritardo sul tiro di Bardhi, che ieri sera si è infilato malamente nel palo di sua competenza, garantendo alla Macedonia l’1-1, fa il paio con quello ben più grave di Palermo, sempre con i macedoni, che costò addirittura l’eliminazione dal mondiale qatariota.

Ovviamente, non può bastare una prestazione non in linea con le enormi aspettative riposte nel portiere del PSG per metterne in discussione il talento. Tuttavia, la domanda che corre ormai sulla bocca di tutti è impossibile da disinnescare. Lecito, infatti, chiedersi cosa stia succedendo all’eroe dell’Europeo. I rigori respinti nella Finale a Sancho e Saka furono la firma in calce a una impresa davvero iconica nella storia dell’Italia: la vittoria ai calci di rigore contro l’Inghilterra

Eppure da troppo tempo, almeno in Nazionale, Donnarumma palesa piccole e grandi disattenzioni. Così, se fino a qualche mese fa era l’indiscusso titolare della “numero uno”, oggi è finito nel mirino dei tifosi, che sui social ne chiedono l’accantonamento a gran voce.

Una fronda mediatica che, mettendone in discussione lo status di intoccabile, potrebbe obbligare il nuovo Commissario Tecnico a immaginare di poter dare spazio anche alla concorrenza, visto che Vicario, Meret e Provedel scalpitano. Vorrebbero una chance. E rappresentano comunque delle valide alternative nel ruolo.

Per qualità tecniche e fisicità debordante, Donnarumma rimane (potenzialmente…) quello che può risolvere la partita da solo. Però, pecca paurosamente di continuità. Allora, c’è tanto da lavorare. E Spalletti dovrà affrontare l’ennesimo problema – quello dell’estremo difensore – senza pensare più a Wembley. Cercando disperatamente di capire i motivi di una flessione apparentemente inspiegabile.

Meglio blindare la porta, e invertire le gerarchie, facendo affidamento su interpreti di buonissimo livello, magari senza le stimmate del fuoriclasse puro. Oppure insistere sul “predestinato”, sperando che messo alle corde, sotto pressione, reagisca, per il bene suo e della squadra? Per l’Uomo di Certaldo, già con l’Ucraina, sarà tempo di sciogliere l’equivoco. Urge dare una sterzata alla Nazionale per cambiare finalmente marcia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

RESTA AGGIORNATO SUL NAPOLI.

LEGGI ANCHE Spalletti, la “prima” non è buona: solo un pareggio in Macedonia

SEGUICI SUI PRINCIPALI SOCIAL: