In diretta a “Radio Punto Nuovo” nel corso di Punto Nuovo Sport Show, trasmissione con Umberto Chiariello è intervenuto Stefano Campoccia, vicepresidente dell’Udinese, soffermandosi sull’apertura degli stadi e De Paul.

“Ritorno negli stadi in Serie A? Abbiamo già testato un protocollo anti-Covid ed ha funzionato”

“E’ un tema delicatissimo, il mondo sta vivendo un dramma epocale. Chi parla di riaperture non deve essere frainteso, la salute è la prima cosa. Crediamo che le partite abbiano un impatto sulla salute pubblica. Sicuramente le società di calcio stanno perdendo tanti soldi. E’ chiaro che la riapertura degli stadi è una priorità perché è un segnale importante per la gente. Il calcio dà gioie alle famiglie. In quest’ultimo scorcio magari si può iniziare un percorso di riavvicinamento al tifo calcistico. L’Udinese è una società all’avanguardia perché abbiamo testato un protocollo anti-covid con la società infront, sperimentato anche a Cortina. Il protocollo prevedeva la gestione del pubblico negli stadi. Ovviamente accompagnato a questo si deve avere un protocollo sanitario per entrare nello stadio. Il protocollo che abbiamo testato lo abbiamo proposto anche in lega. La Serie A deve parlare con il governo e far capire che il calcio è un problema sociale, non solo economico, nonostante non abbiano mai chiesto un sostegno economico”.

Campoccia prosegue: “De Laurentiis sembra un visionario, mi ha anche chiesto De Paul…”

De Laurentiis è talmente avanti, sembra un visionario. Lui si è arrabbiato perché vuole far capire che il problema è prioritario. Stadi? Non può il Napoli concorrere con le squadre straniere con le tasse sul lavoro imposte dallo stato. La grandezza di De Laurentiis è avere una squadra sempre ai vertici, non essendo un magnate. A Udine stiamo vivendo un ciclo sfortunato, ma ultimamente i risultati non stanno pagando. De Paul? Quando lo vedo mi riconcilio con il calcio. Il presidente De Laurentiis deve capire che è un giocatore costoso, ce lo ha chiesto”