In un campionato dove sapersi difendere ha lo stesso fascino di chi può vantare tra i propri ranghi attaccanti muscolari, dall’indole distruttiva, piuttosto che trequartisti inafferrabili, dotati di tecnica sopraffina, il Napoli sembra aver trovato la sua coppia d’oro con Buongiorno e Rrahmani. Significativo il loro contributo contro l’Inter ogni qual volta i nerazzurri hanno provato ad aumentare l’intensità, diventando maggiormente aggressivi negli ultimi sedici metri.
Lautaro Martínez e Thuram sono molto bravi a fare l’elastico, ovvero smarcarsi in modo relativamente facile attraverso movimenti opposti, con l’intento di dilatare la linea difensiva: uno viene incontro, proponendosi in appoggio tra le linee, mentre il compagno di reparto aggredisce lo spazio per ricevere la verticalizzazione. Una situazione da decodificare resa ancora più complessa dall’atteggiamento dei laterali a tutta fascia.
Solitamente Dimarco e Dumfries si alzano a ridosso dei centrocampisti avversari, con la chiara intenzione di prendere un vantaggio posizionale occupandogli lo spazio alle spalle. Insomma, la retroguardia partenopea ha dovuto accettare di lavorare in parità numerica, sapendo comunque come comportarsi.
Una coppia complementare
Una prova terribilmente ostica per chiunque, ma soprattutto per i centrali del Napoli. Che hanno dimostrato di appartenere all’élite della Serie A. Un’arte sottile, quella difensiva, perché a differenza di un offensive player, che sfrutta finte e sterzate, in retroguardia tendenzialmente si reagisce alla mossa della controparte, temporeggiando fino all’ultimo per affondare il tackle.
C’è qualcosa di esaltante nella complementarietà del loro stile di gioco. Sia quando rompono l’allineamento, spingendosi per difendere in avanti, che nel corazzarsi, facendo a sportellate. El Toro ha faticato nel trovare la profondità con regolarità. Una caratteristica, quella dell’atletismo abbinato alla dinamicità, che lo rende un centravanti circondato da un’aura speciale. La sua potenza in campo aperto, come la presenza in area di rigore, ne fanno un profilo da prendere con le molle. Nondimeno, Lautaro è stato derubricato a deludente comparsa, domenica sera. Thuram è il profilo ideale per affiancare l’argentino: dotato nei fondamentali, nonché nelle letture.
A fare la differenza, contro questa coppia di bomber, la forza quasi primitiva di Buongiorno. Un difensore che pare deformare le distanze dall’avversario diretto. Irresistibile nella marcatura, manco prendesse fuoco e si accendesse le volte che deve andare a contrasto. All’ex Toro si associa un ritrovato Rrahmani, oggi vorace e attento sull’uomo come appariva svagato e frenetico appena qualche mese fa, orfano del minimalista Kim. L’enfasi con cui il kosovaro cura e copre, senza le esitazioni palesate lo scorso anno, è davvero qualcosa di esagerato. Del resto nel calcio di vertice non esiste giocatore che può esprimersi compiutamente in un contesto disfunzionale com’era lo spogliatoio azzurro nella stagione post scudetto.
Mantenersi a questi livelli
Non trascurando l’apporto di Gilmour, capace di uscire in pressione su Calhanoglu con la giusta angolatura, sottraendogli il tempo per impostare liberamente. In questo modo lo scozzese non lasciava alcuna traccia di passaggio pulita al regista di Inzaghi, ed al contempo Di Lorenzo e Olivera rimanevano a presidiare l’ampiezza. All’interno di uno scenario tattico dove gli azzurri compattavano il baricentro ad altezza media, concedendo ai Campioni d’Italia il possesso perimetrale e mai l’imbucata.
In generale, è stato un big-match sostanzialmente equilibrato, dove entrambe le contendenti hanno qualcosina da recriminare: alla fine si può dire che il pareggio stia un po’ stretto al Napoli, considerando l’occasione fallita clamorosamente da Simeone in pieno recupero. Così come l’Inter può dolersi di aver avuto per larghi tratti della gara il controllo del pallone. Eppure l’è mancata la precisione sotto porta, utile a tradurre la mole di gioco in pericoli concreti per la porta di Meret. A questo punto sorge spontanea una domanda: riusciranno Buongiorno e Rrahmani a mantenere questo livello altissimo di rendimento fino alla fine?
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