C’è Bartosz Bereszyński in cima ai pensieri del Napoli. La squadra partenopea ormai è una piacevole realtà del campionato, capace di issarsi in vetta alla classifica attraverso un calcio efficace ed accattivante. Dunque, era abbastanza prevedibile che gli azzurri si trasformassero in una realtà ambita alla riapertura del mercato di riparazione.

L’idea di Cristiano Giuntoli resta quella di continuare ad alimentare un progetto ambizioso, puntellando adeguatamente l’organico qualora se ne presentasse l’opportunità giusta. In questo scenario rientra sicuramente il difensore polacco, che non ha steccato il Mondiale, moltiplicando così i suoi estimatori.

L’operazione messa in piedi con la Sampdoria mira a soddisfare le esigenze di entrambe le società. La Doria, infatti, sta attraversando una profonda crisi di liquidità. Quindi, sta preventivando un mercato ecosostenibile. In attesa che l’assemblea straordinaria degli azionisti disinneschi lo spettro del fallimento. Il presidente Ferrero deve ricapitalizzare pesantemente. Urgono non meno di trenta di milioni per non far naufragare il bilancio. Obbligandolo poi a portare i libri contabili in tribunale.

Ecco perchè Mattia Baldini, nuovo direttore sportivo dei blucerchiati, deve assolutamente sfoltire i ranghi, oltre ad alleggerire pesantemente i costi di gestione. Mentre in entrata lavorerà esclusivamente su affari low cost, tipo il prestito di Alessandro Zanoli. Un talento da valorizzare, alla soglia dei ventitré anni, cui verrebbe finalmente concessa la possibilità di giocare con una certa continuità. Acquisendo esperienza e minutaggio. Il Napoli, dal canto suo, testerebbe il giovane terzino in una piazza comunque importante del panorama calcistico italiano, seppur momentaneamente ai margini della middle class.

Inoltre, prendendo Bereszyński, il diesse degli azzurri garantirebbe a Luciano Spalletti un cambio di spessore per Giovanni Di Lorenzo. Il polacco coprirebbe le spalle allo stakanovista capitano partenopeo, poichè rappresenta il profilo ideale del “vice” perfetto, avendo arricchito il suo personalissimo ruolino con oltre 150 presenze in Serie A e 50 con la Polonia. Utile, alla bisogna, sia per consentire al titolare di rifiatare, che subentrare in corsa d’opera, uscendo dalla panchina.

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