Antonio Corbo nel suo lungo editoriale per Repubblica ha commentato l’intervista rilasciata da Aurelio De Laurentiis da Fabio Fazio. Ecco quanto si legge:
“Fabio Fazio fratacchione rosso della televisione italiana aspettava Aurelio De Laurentiis da una ventina d’anni. Gli strappò una promessa: dopo lo scudetto, se l’avesse vinto, avrebbe partecipato a “che tempo che fa” su Rai3. Eccolo in studio finalmente, non poteva rinviare, si è presentato all’ultima trasmissione del conduttore, uscito dalla Rai con Lucia Annunziata prima di essere travolto dal ciclone di destra che si abbate sul servizio pubblico”.
Antonio Corbo continua…
“Definito con ironia confidenziale “Fratone” dal governatore campano Vincenzo De Luca, Fazio ha realizzato un pezzo di grande televisione. De Laurentiis si è raccontato come il presidente futurista di un calcio grezzo e in declino. Ha evitato di scivolare in politica ma portato molto in alto gli Ascolti. Molto cinema, poco calcio. In questo spazio è stato abilissimo nell’esaltare il rapporto d’amore tra il Napoli e Napoli, derubricando lo strappo di Spalletti in una vicenda di ordinaria umanità. “Allenatore bravissimo”, ha ripetuto più volte. E perché se ne va dopo uno scudetto? “Mi ha detto che aveva bisogno di un anno sabatico, ad uno che mi ha dato tanto non potevo dire no”. Una descrizione così tenera di un rapporto che si immagina tormentato avrà convinto il pubblico italiano del calcio”.
“Un allenatore diverso da Spalletti, meno eccentrico e più vicino all’idea del contadino toscano brontolone, sarebbe andato a casa di De Laurentiis con una bottiglia di Sangiovese, una finocchiona e pane scuro della Chiantigiana per chiudere ogni screzio. Qua la mano, beviamo insieme”.
“Impossibile non litigare con Aurelio De Laurentiis quando produce cinema o calcio risparmiando fino all’ultimo euro per l’ultimo cavillo del contratto, ma impossibile non ammirarne lo stile quando da uomo nato sotto il segno dei Gemelli rivela l’altra faccia della medaglia, anche questa sua, l’intelligenza del raffinato affabulatore”.
“Chissà se torneranno amici, ma l’intervista del presidente in tv ha dato una sopportabile chiusura all’insopportabile strappo dei due protagonisti di uno stesso scudetto a Napoli dopo 33 anni”,
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