La risposta del “Sistema-calcio” nei confronti del Napoli si sta materializzando in una strisciante campagna ai limiti del diffamatorio, clamorosamente penalizzante i meriti della capolista.

Il dibattito imperante su giornali sportivi e tv appare ampiamente condizionato dal maldestro tentativo di ridimensionare Spalletti ed i suoi giocatori. Una lunga coda polemica, alimentata costantemente dalle dichiarazioni di chi cerca di demolire i meriti degli azzurri. Una situazione che probabilmente non cambierà nemmeno a breve termine. Almeno fino a quando la politica tesa a sminuire la stagione della squadra partenopea non darà i suoi frutti.

Le linee guida che infiammano discussioni povere di argomenti, ma non per questo meno aggressive nel forzare la realtà, si inseriscono in una più ampia visione d’insieme. Un racconto del campionato che invece di basarsi sulla meritocrazia, azzarda la teoria del vuoto di potere lasciato da Milan, Inter e Juventus.

Delegittimare un primato meritato

Insomma, se il Napoli ha letteralmente dominato il girone d’andata, trasformandosi ormai in una contender seria e credibile sulla via dello scudetto, dovrebbe ringraziare esclusivamente l’evidente discontinuità tecnica e progettuale delle “strisciate”.

Tutte considerazioni che seguono una logica distorta, per cui i risultati ottenuti sul campo, e la classifica che testimonia quanta distanza ci sia attualmente tra gli azzurri e il resto della Serie A, debbano essere spazzati via dalla mancanza di competitività delle “Grandi” (o presunte tali…).

Cosa da querelare chiunque manifesti cotanto pregiudizio nei confronti della squadra di Spalletti, per danni morali e materiali!

Appare dunque evidente, delegittimando il Napoli, la volontà di mortificare il nuovo che avanza. Mentre una ventata di novità farebbe bene all’italico pallone, perché scardinerebbe quel “Sistema” mefitico e omertoso gestito da una cerchia ristrettissima di club.

Sudditanza e pregiudizio

Che si sono organizzati per fare soltanto i loro interessi. Si spartiscono poltrone e potere. Così da influenzare l’andamento dei campionati e pure il mercato. Ovviamente, approfittando della sponda omertosa di Federazione e Lega.

In questo scenario di sudditanza psicologica, sembra cosa buona e giusta, per esempio, stigmatizzare lo scandalo delle plusvalenze, o evitare di indignarsi per l’atteggiamento di quelli che addirittura vorrebbero passare al contrattacco.

Meglio condurre una battaglia contro i mulini a vento, allora, modellando la verità a piacimento. Piuttosto che denunciare quanto sia stato sottile gestire per anni la concorrenza, pilotandone acquisti e cessioni.  

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