Quelli che sostengono l’idea che il mondiale sia un torneo fondamentalmente “inutile”, ritengo abbiano smarrito il proprio lato antico e melodico.
Sarà poco consistente da un punto di vista tecnico non lo è certamente per gli idealisti ed i sognatori da sport. Il Qatar non darà sempre uno spettacolo esilarante ma ha parentesi profondamente romantiche.
Stasera, il nostro racconto che vede in questi campionati mondiali, la possibilità di vivere emozioni ed una occasione di riflessione, vi racconto la favola di un ragazzo canadese.
Alphonso Davies. Primo in tutto Alphonso. Primo calciatore canadese a segnare un gol alla fase finale dei campionati mondiali, primo calciatore canadese a vincere la Champions League. Alphonso è uno dei 10 giovani più promettenti del mondo. 22 anni e già uomo cardine. Non basta questo a far di Alphonso un esempio, un simbolo come avevamo detto per Messi. Leo ed Alphonso parti lontanissime eppur così tanto vicine.
Protagonisti di una stessa fiaba.
Dal nulla fino al tetto del mondo.
Canadese di adozione. Giunto in Ontario a 5 anni. Ribelle, rivoluzionario. Fuggito dalla guerra civile di Liberia nel grembo della madre e nato, 22 anni fa, in un centro d’accoglienza in Ghana.
Figlio della guerra e della neonata democrazia.
È un cenno storico di enorme speranza.
In un suo personale post scritto in Novembre, Alphonso, si era fatto paladino di buona speranza. Un invito a credere nei sogni.
Il gol di Alphonso Davies non è fantasia è una meravigliosa realtà. È per tutti i giovani che sono davanti alla tv un gesto ed un esempio per il futuro.