Esattamente 25 anni fa Murgita si vide negare un gol per una situazione assurda. Il gol era nettissimo, chiaro, evidente, pulito, regolarissimo.
Il 13 settembre di 25 anni fa si giocava Vicenza-Ancona. L’attaccante genovese si fece largo sfruttando una serie di rimpalli e segnando il gol dell’1-0.
Gol chiaro? Anzi no! La palla esce, i giocatori del Vicenza rivendicano il gol, le proteste di Murgita sono accesissime.
Deve esserci un buco nella rete, il buco non si trova. L’arbitro Arena si dirige verso il centrocampo, ma il guardalinee Gaviraghi non si muove. Murgita e i calciatori del Vicenza cercano il buco nella porta, ma questo buco non si trova.
Era il 1994 e si parlava di moviola in campo, oggetto di discussione anche della FIFA. Galliani, da vero precursore, si rede protagonista di un commovente tentativo di far dotare le porte di dei sensori, ovvero l’attuale goal line technology. Il tutto senza successo.
Quella partita fu purtroppo omologata, in quanto Arena non riconobbe l’errore tecnico e il povero Murgita si vide negare un gol, non per fuorigioco inesistente, non per palla che aveva varcato di poco la linea, non per un fallo inesistente, ma per un motivo ben più clamoroso e grottesco!