Nella consueta conferenza stampa alla vigilia del big-match contro la Juventus, Antonio Conte non ha certo girato intorno all’argomento mercato, arrivando al punto con estrema chiarezza: «Con i miei vado in guerra, ma servono rinforzi». Effettivamente, nonostante il Napoli stia combattendo per consolidare le sue ambizioni in chiave scudetto, l’organico appare comunque da completare rispetto alla concorrenza. Che può distribuire le rotazioni tra Coppa Italia e impegni europei, spalmando razionalmente il minutaggio su titolari e seconde linee. Finora sono arrivati Luis Hasa e Philip Billing, due profili assai diversi tra loro, per età e status. Difficile tuttavia immaginare che possano essere gettati subito nella mischia dal tecnico salentino. Addirittura, l’italo-albanese ha una esperienza limitatissima a livello di “prima squadra”: visto che l’esordito tra i professionisti è datato solo la scorsa stagione con la Juve “B”.
Lecito dunque chiedersi se davvero rappresentino quello che serve agli azzurri per allungare la panchina. Mentre appare evidente la necessità di avere profili spendibili già nell’immediatezza. Cioè, pronti a entrare in corso d’opera e dare un contributo importante. Soprattutto a centrocampo, dove McTominay e Anguissa non hanno praticamente ricambi. Non a caso, l’allenatore sta tentando di convertire Raspadori ad un ruolo che sicuramente si addice poco alle sue caratteristiche. Nondimeno, Jack adattato nello slot di mezzala rimane una soluzione emergenziale e null’altro.
Sono tanti i motivi per considerare specialmente Hasa un acquisto per il futuro. Ovvero, un prospetto di grande talento. E non semplicemente il pupillo del diesse Manna. Sperando che col tempo possa poi trasformarsi nel giocatore dominante ammirato nelle varie nazionali giovanili. Perché è doveroso dividere la sua carriera in due parti. Quella talmente folgorante nel vivaio della Juventus da proiettarlo in Azzurro, stella della Under19 che nel giugno 2023 ha vinto l’Europeo di categoria a Malta. Trofeo arricchito dalla nomina a MVP della manifestazione. L’Italia guidata da Alberto Bollini batte in finale il favoritissimo Portogallo (1-0), con un colpo di testa di Kayode, su assist proprio di Hasa, il quarto dispensato nella sua rassegna continentale.
Dopo c’è lo sbarco tra i “grandi”. Prima titolarissimo con la maglia della Juventus Next Gen l’anno passato. Quindi, in estate finisce a costo zero al Lecce (coi bianconeri che mantengono il 30% sulla futura rivendita), senza però vedere mai il campo. Ad eccezioni di pochi minuti a settembre, nella sconfitta contro il Sassuolo, in Coppa Italia. Insomma, ha pagato inevitabilmente il salto dalla Lega Pro direttamente in Serie A. Uno step troppo lungo. Forse era meglio un passaggio intermedio, in qualche realtà che potesse garantirgli decisamente più continuità. In ogni caso, Manna ha voluto riportarlo sotto la sua ala protettrice, affinché il lavoro di Conte contribuisca a favorirne lo sviluppo tecnico-tattico. E capire se veramente sia valsa la pena l’investimento fatto per acquistarlo a titolo definitivo: 500mila euro, dei quali 150mila andranno nelle casse della Juventus.
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