Il 16 ottobre 2004 La Pulga argentina esordisce nel mondo blaugrana in Liga nel derby contro l’Espanyol allo stadio Companys.

Correva l’anno 2004 e in un derby tutto barcellonese tra il Barça dell’allora mister Frank Rijkaard e l’Espanyol di coach Miguel Ángel Lotina, sedeva sulla panchina blaugrana un ragazzo di 17 anni.

Proveniva dalle giovanili dello stesso club pur essendo nato a Rosario, cittadina dell’Argentina nella provincia di Santa Fe, non lontano dal confine con l’Uruguay.

La sfida, valida per il campionato della Liga spagnola, si svolgeva in casa dell’Espanyol, allo stadio Olímpic Lluís Companys nel cuore di Barcellona.

La squadra era in avanti di una rete a zero grazie al gol segnato da Deco al 9’ minuto del primo tempo su assist di Samuel Eto’o.

Al minuto 82, il coach blaugrana decide di adoperare il terzo cambio. Esce l’autore del gol ed entra con il numero 30 sulle spalle il giovane argentino. Il suo nome era Lionel Andrés Messi Cuccittini.

Da questo momento inizia la carriera più bella che il Barcellona possa mai aver avuto nel corso della sua storia.

Da quel momento infatti per il Barça inizia un periodo d’oro destinato a durare per anni, non solo in Spagna, ma nel mondo intero.

Grazie al talento argentino, soprannominato La Pulga, ovvero La Pulce visto il suo metro e 70 di altezza, il club iniziò ad alzare trofei a valanga facendo incantar e innamorare il mondo intero di questa squadra e di questo club.

La filosofia di Messi è una sola: divertirsi e far divertire. Infatti anche chi non seguiva in maniera assidua il club catalano, alla prima occasione che poteva vederlo, sapeva di trovarsi davanti a magie e spettacolo di un calcio che poteva ricordare quello di Maradona, di Totti o di Pelé.

10 scudetti, 8 Supercoppe di Spagna, 7 Coppe di Spagna, 4 Champions League, 3 Supercoppe UEFA e 3 Mondiali per Club. Tutti con una sola squadra, il Barça. A questi, si aggiungono numerosi premi individuali. Così tanti che occorrerebbero altri articoli solo per elencarli tutti.

Messi e Barcellona diventano ormai sinonimi, l’no non può fare a meno dell’altro, tanto che a lungo andare il “piccolo” argentino diventa capitano e simbolo della squadra e della città.

In Argentina tutti lo amano, tutto il mondo lo applaude e tutto il mondo applaude il suo club.

Anche oggi, pur essendosi trasferitosi al Paris Saint-Germain, top club dove terminerà quasi sicuramente la sua illustre carriera, il nome di Messi rimbalza immediatamente al Barça.

Quel 16 ottobre 2004 rimarrà scolpito negli annali del calcio. 16 anni fa a Barcellona ebbe inizio la leggenda del calcio moderno.

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