Il Napoli 5.1 è fragile.
Se si trattasse di una Persona, parleremo di tempo di elaborazione del trauma.
In fondo una squadra vive delle stesse dinamiche. Moltiplicate per 22 e più.
Due i temi sul tavolo della riflessione.
I Pedagogisti non fanno analisi, si occupano di porre riflessioni comportamentali. Gestione del post vittoria e trauma dell’abbandono.
Pensare che il giorno dopo sarebbe stato uguale o comunque gestibile facilmente è stata una grave mancanza aziendale.
Se non una colpa, certamente una mancanza.
Credere che la sbornia tricolore, aggravata dagli addii di Spalletti e Giuntoli, fosse poca cosa, ha prodotto la Fragilità che stiamo osservando.
Al 50′ di ieri con grande evidenza.
Un allenatore fuori dal giro ed un direttore alle prime esperienze da vetta, hanno dato il perfetto messaggio controproducente.
Lo dico con onesta serenità.
De Laurentiis si è sopravvalutato.
Non è sbagliato decidere in solitudine, lo diventa se ci si incaponisce e lo si fa senza l’opportuna conoscenza.
È un dato incontrovertibile in ogni tipologia di azienda.
Dalle vette si può soltanto scendere, ha spiegato Walter Bonatti.
Serviva saperlo.
Gestirlo.
Serviva “servirsi” di un esperto in discese controllate.
Serviva affidarsi ad esperti che conoscessero il tema.
Il Milan del dopo scudetto lo aveva abbondantemente evidenziato. Non è servito per evitarlo a Napoli.
Peccato grave.
Peccato grave non farsi aiutare.
Il medico di base, in dati casi, ti Indirizza dallo specialista.
C’è una notizia ottima, però.
Il Tempo c’è.
La possibilità c’è.
Serve agire.
Come?
Iniziando a presentarsi in conferenza stampa, assumendosi le responsabilità del caso e non nascondersi alle spalle di Massa.
Se Spalletti giuda la nazionale e Giuntoli dirige la Juventus che si candida seriamente a vincere il titolo, qualcosa significa.