L’avvicinamento alla Juventus ha acceso una riflessione. La luce che si spegne al 60′ di Napoli – Inter, impone una considerazione su quello che pare un appannamento di condizione psico fisica. L’aspetto fisico è sotto la lente d’osservazione di molti. Da più parti si parla di una preparazione deficitaria ed un quadrimestre che ha provocato ritardi.
Guardo ai “giovani”. Gaetano, Zerbin e Zanoli.
Giovani con mentalità già datata.Secondo anno.
In 3 superano poco più di 10 presenze ed una manciata di minuti di gioco.
3 “giovanissimi” senza spazio ma che dovrebbero rappresentare alternative. 3 giovani che a guardarli da “lontano” sembrano poco affamati di campo e perché no di alternativa.
La riserva fissa è cosa da anziani calciatori.
Sazi.
Non sono state alternative lo scorso anno e non lo sono ora. Zanoli e Zerbin sono praticamente sconosciuti, Gaetano non da centrocampo top. I dati in “nostro possesso”, le poche comparsate viste, dicono questo. È una valutazione quanto più possibile oggettiva.
Teniamo da parte la scorsa stagione, teniamo da parte l’amministrazione miracolosa 2023 Spalletti , il Napoli ha 3 calciatori in meno, 3 cambi in meno, 3 alternative in meno. Con Demme fanno 4.
Demme e Gaetano, vuol dire non aver cambi a centrocampo per Zielinski e Lobotka.
Ai due non è concesso respiro ed in questa sessione della stagione, con gli infortuni di Mario Rui ed Olivera, resta sguarnita la fascia.
È una cosa accettabile per i campioni d’Italia?
3 calciatori più Demme fanno 4.
È un dato sensibile o può essere messo da parte?
Una squadra di vertice può consentirsi 4 calciatori fuori dalle rotazioni?
Per dare un dato oggettivo, l’Inter col Benfica ne cambia 9 in starting list poi con i titolari ribalta la partita.
A Bergamo, a Madrid, al Maradona con i nerazzurri, il Napoli non respira.
C’è da riflettere.