Walter Mazzarri vuole “adottare” il 4-3-3 tanto caro al Napoli, soprattutto vincente e riconosciuto non solo in Italia ma in Europa, dove la squadra azzurra ha raggiunto risultati straordinari, unendo forza e divertimento nel praticarlo per sé stesso e per i tifosi partenopei.
Proviamo ad analizzare però, secondo quanto dichiarato dal tecnico di San Vincenzo, come agirà e soprattutto che corde toccherà nei calciatori azzurri rispetto al suo predecessore Rudi Garcia, il quale non solo ha destato perplessità nell’ assemblaggio degli undici in campo, ma ha depauperato un patrimonio tecnico -tattico al quale sarebbe bastato solo la spinta giusta per ripartire da dove si era arrivati vincendo e convincendo!
Chiaro che non è il solo Garcia, responsabile di questi sei mesi, sul banco degli imputati ci vanno tutti, società e squadra, la prima per le scelte in sede di mercato e tecniche, da rivedere per quanto discutibili e scellerate, la seconda perché’ probabilmente non ha sposato le idee del tecnico perché’ in confusione e poco atta al ricordarsi che questa fosse un’altra stagione.
Il Napoli vuol tornare nell’ Olimpo delle quattro
Molto probabilmente le tre squadre più importanti nella storia del calcio sono state l’Olanda di Michels, il Milan di Sacchi ed il Barcellona di Guardiola, alle quali possiamo accomunare il Napoli di Spalletti dello scorso anno.
Ebbene cosa hanno in comune questi grandissimi team? Non solo una mentalità offensiva ed un gioco corale illuminato da incredibili campioni, ma innanzitutto un’incredibile voglia di andarsi a riprendere il pallone il prima possibile. Il Pressing e la Aggressione di queste quadre sono il vero comune denominatore del loro calcio dominante.
Il pressing e aggressione che sono allo stesso tempo un’arma difensiva ed offensiva, ago della bilancia sul dominio della partita o meno
Walter predilige il 3-5-2, ma adotta il 4-3-3
Dicevamo delle dichiarazioni del nuovo tecnico del Napoli, dove ha affermato di aver seguito i Campioni d’ Italia in tutta la cavalcata dello scorso anno, e di averne assimilata ogni conoscenza e sfaccettatura per poter continuare la stessa idea di gioco.
Ha anche asserito che il suo modulo, nelle precedenti panchine, avrebbe voluto essere il 4-3-3 ma non ha potuto usufruirne poiché non ha mai avuto un organico in suo possesso tale da permettergli di attuare il modulo del Napoli.
Tutti però ricordano, in stagioni diverse tra loro, che il suo modello da campo si rispecchiava nel 3-5-2, chiaramente diverso dall’idea che sognava, ma forse non ne era convinto neanche lui, ma che gli ha portato risultati più che soddisfacenti proprio a Napoli, come la “Zona Mazzarri”, il trio Hamsik-Lavezzi -Cavani, con quest’ultimo trasformato da ala destra a Bomber implacabile.
Bene, ora però il sogno diventa realtà, infatti il tecnico livornese, certamente potrà realizzare il suo desiderio, adottando senza indugio il 4-3-3 del super-Napoli Sgallettano, ricongiungendo i calciatori alla propria casa madre riportando allegria e divertimento sul rettangolo di gioco
Si potrebbe dire “Mazzarri adotta il Modulo…” che non è un titolo di un libro, ma la storia che rinasce, una vera e propria rivoluzione che ridarà di nuovo le certezze perdute al gruppo dei frastornati.
La grinta che è tornata presente nel tecnico di San Vincenzo, che toccherà le corde giuste nei pensieri dei suoi ragazzi spingendoli, da Bergamo in poi, in quei lunghi dove fino a sei mesi fa si erano addentrati, e che ora avevano smarrito.
Questo però significa che gli alibi sono finiti per tutti. Ora si azzera e si riparte con nuovo capitano di bordo, 25 marinai pronti e determinati, e si spera una capitaneria di porto in grado di supportare e crescere come certamente la flotta Mazzarri ha intenzione di fare.
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