A Radio Crc nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Roberto Sosa, ex calciatore azzurro.
“Ho giocato l’ultima gara col Napoli al San Paolo contro il Milan. I ragazzi decisero di omaggiarmi facendomi indossare la fascia di capitano e se ci penso ancora mi emoziono. Ho segnato 26 gol in azzurro, ricordo il primo contro il Chieti, su rigore, ma anche in coppa Italia feci un gol di testa molto bello, contro il Padova, che poi ci portò a giocare contro la Roma di Spalletti. Ricordare il periodo del Napoli è sempre bello, ricordo soprattutto il riscaldamento al San Paolo. Quando alzavi gli occhi e vedevi tutti quei tifosi sugli spalti, ti trasferiva una carica pazzesca. In quel periodo immaginare questo trionfo sembrava molto difficile, ma ogni anno è stato messo un mattone per fare meglio l’anno successivo. La società è stata brava nella programmazione e oggi veder giocare il Napoli è bellissimo. Questa squadra è perfetta”.
Sul Napoli attuale
“Napoli diverso rispetto a quello di Maradona: Diego poteva ricoprire tutti i ruoli. Quest’anno è mancato Osimhen e non si è sentito, ma il Napoli ha continuato a giocare alla stessa maniera e per questo faccio i complimenti a Spalletti. L’ho avuto a Udine ed è stato il miglior allenatore che abbia avuto dal punto di vista comunicativo. Non ricordo nulla dell’aspetto tattico, ma ricordo il suo modo di arrivare a noi calciatori, anche in un allenamento. Spalletti è stato bravo a mettere i giocatori nel posto giusto. Nelle partite che il Napoli ha perso non ha snaturato il suo gioco, ecco perché questa squadra è così forte. Simeone come me? Si, mi rivedo molto in lui. Ha capito il ruolo che occupa in questa squadra. Ho visto qualche allenamento del Napoli, ho parlato con lui: sa perfettamente che deve farsi trovare pronto perché giocare al posto di Osimhen non è facile. Ringrazio Marino non perché mi ha portato nel calcio Napoli, ma perché mi ha portato a Napoli. Stamani ho fatto colazione a Secondigliano e mi piace tanto, non mi piace vivere a Posillipo e vedere il mare, voglio vivere e vedere le persone”.
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