In diretta a “Punto Nuovo Sport Show“, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Mattia Grassani, legale dell’ SSC Napoli. L’avvocato ha parlato delle difficoltà e delle sensazioni emerse in quei giorni di caos successivi a Juventus Napoli.
Napoli, miglior studio di diritto sportivo Italiano?
Si tratta di una mission che è cominciata dopo il primo anno in cui il presidente De Laurentiis acquistò il Napoli, dopo i play off con l’Avellino. Dalla stagione successiva questa mission si è assolutamente consolidata. Devo dire grazie e soprattutto al Napoli, ma rispetto alla palestra fatta per seguire tutte le vicende di natura economica, diritti d’immagine ed altro certamente il Napoli è la società con cui abbiamo lavorato in maniera più intensa. Partire dalla provinciale Bologna, dall’Emilia operosa dimostra che non è necessario vivere nei grandi centri per servire, fare consulenza e onorare grandi club come il Calcio Napoli”.
Grassani si concentra poi su Juventus Napoli
Juventus-Napoli? Credo che la chiave di volta siano indagini a livello demoscopico. Voglio essere sincero dicendo che il risultato ottenuto in terzo grado, dopo gli schiaffi del primo e secondo grado, possa essere stato il quid in più che ha determinato la svolta nonostante noi quotidianamente ci interfacciamo per questioni di ordinaria amministrazione. Quella vicenda non sarà dimenticata per lunghi e lunghi anni.
Le motivazioni della Corte D’appello hanno amareggiato il Napoli
“Motivazioni della Corte D’appello? Parole incommentabili che hanno amareggiato il presidente De Laurentiis, figurarsi chi ha lavorato in prima persona. Dal momento che quando uno ricorre in appello, il giudice o conferma o riforma la questione di primo grado, noi ci siamo trovati davanti davvero accuse pesantissime, con processi all’intenzione che non hanno mai sfiorato alcun dirigente del Napoli. Quel venerdì / sabato me lo ricorderò per il resto dei miei giorni. Le telefonate in quel giorno sono state una moltitudine di decine”.
“Non fu fatto nulla che non tenesse conto di quella che era la normativa vigente”
“Ci troviamo al bivio: o andiamo o giocare a pallone o ci troviamo di fronte ad un reato penale non c’è stato nessun tesserato dal magazziniere ai giocatori che avesse avuto un dubbio che la trasferta si dovesse fare in quei termini. Leggere che per la Corte Sportiva di Appello ci fossero volontà pre ordinate come se fosse una finale di Champions League quella dal punto di vista di mortificazione è stato un colpo durissimo. Ripagato? Sicuramente alla fine come diceva Boskov partita finisce quando arbitro fischio. Primo fischio 2-0 a favore della Juve. Secondo fischio 4-0. Terzo fischio non ci sono stati gol, ma la Juventus dovrà scendere in campo e giocarsela”.
Il peso della Juve ha inciso nei primi gradi di giudizio?
“Secondo me no, ma se questa partita fosse stata Napoli-Benevento o Entella-Cremonese probabilmente la posizione degli organi federali e delle Lega e la volontà di mettere comunque in calendario quella partita non ci sarebbero state. Il Napoli era già sul pullman per partire. Come si fa a dire che il Napoli avesse creato le condizioni per non giocare. Ma a quale pro mi chiedo? Erano le prime giornate. Il Napoli forse aveva più interesse a giocarla quella partita. Il Napoli ha avuto un atto di grande responsabilità. Ha pensato che sarebbe entrato con una moltitudine di persone spostandosi dal sud al nord”.
De Laurentiis preoccupato all’arrivo dei fondi di investimento?
“Onestamente con il presidente questa vicenda ne abbiamo parlato l’ultima volta alla famosa assemblea di Lega quando il presidente fu rinvenuto positivo. Parliamo di mesi fa. Non ho una fonte attendibile certa. Quello che posso dire è che l’operazione è complessa, innovativa, può veramente cambiare il modus vivendi del calcio di vertice di serie A. Comprendo, però, che i passi vadano fatti con prudenza perché il prodotto è assolutamente vendibile. Non stiamo prendendo una cinquecento usata. Prima di fare passi senza ritorno è giusto credo e condivido la posizione del presidente, porsi mille interrogativi. Disoccupazione? Disoccupazione o occupazione siamo dieci legali specializzati nel diritto sportivo. Come il premio di cui abbiamo parlato siamo sempre pronti per servire la causa del Calcio Napoli”.