Da un bel po’ di settimane Ribéry è giunto alla corte della città di Salerno. Uno storico campione in una neo-promossa potrà dare il giusto contributo?

Chi è Frank Ribéry è cosa nota e scontata. Sarebbe inutile presentarlo dato che gioca a calcio dal 1996, periodo in cui era nelle giovanili del Lille.

Certo, se si dovessero ricordare i suoi momenti più magici, in mente verrebbero i 12 anni al Bayern Monaco. 273 presenze e 86 gol per il francese in terra tedesca.

In Germania ha alzato al cielo 24 trofei vendendo premiato con un’infinità di premi individuali.

Se li citassimo tutti non finiremmo mai.

Però dopo il periodo tedesco, Frank sceglie un nuovo capitolo della sua carriera: il periodo italiano.

Dal 2019 al 2021 sceglie infatti la Fiorentina del presidente Rocco Commisso con la quale segna 5 reti in 50 partite.

Per lui Firenze è sinonimo di sfortuna dato che dal 30 novembre 2019 a giugno 2020 è infortunato per un contrasto subito durante la sfida Fiorentina-Lecce causato dal giallorosso greco Panagiōtīs Tachtsidīs. Tanto dura il recupero dall’operazione al legamento collaterale mediale della caviglia destra.

Così, poche settimane fa, il 6 settembre 2021, Ribéry decide di scendere un po’ più a sud e di trasferirsi nella neo-promossa Salernitana.

I tifosi granata impazziscono di gioia quando sentono la notizia. Quasi non ci credono, ma Frank si presenta allo stadio Arechi di Salerno. È tutto vero.

Il vice-campione del Mondo di Germania 2006 giunge a Salerno e viene osannato da subito.

Sembra quasi come quando l’Apulia Trani, squadra di serie C, ha presentato tre giorni dopo la fuoriclasse moldava Laura “Lala” Roxana Rus. Le pagine social del club pugliese erano invase dai likes.

Ecco, è lo stesso e identico principio: un fuoriclasse decide di aiutare una squadra che sulla carta viene considerata “piccola”, ma che può davvero promettere tanto.

Ma qual è il compito di questi talenti?

Certamente non portare lo scudetto nelle mani della società. Certo, se dovesse accadere, allora sarebbe veramente il massimo.

Questi atleti che hanno una storia incredibile alle loro spalle, vengono ingaggiati per far sì che possano portare esperienza e incidere maggior coraggio ai propri compagni di squadra.

Un Ribéry alla Salernitana, una Rus all’Apulia, o ancora una Rosalia Pipitone che ritorna al suo Palermo, o anche una Rossella Sardu ormai legata all’Hellas Verona. Di nomi se ne potrebbero fare tantissimi, ma tutti legati da una passione comune: l’aver voglia di spronare i campioni del domani nelle squadre che vivono di calcio semplice e passionale.

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