La storia è ciclica, il destino può essere comune. Enrico e Federico Chiesa allenati da Carlo Ancelotti, possibile a oltre venti anni di distanza. Perché il neoallenatore del Napoli ha avuto Enrico al Parma dal 1996 al 1998, togliendosi qualche soddisfazione insieme: Carletto in panchina e Chiesa in attacco insieme a Crespo, a bucare le difese avversarie fino ad arrivare al secondo posto alle spalle della Juventus nel ’97. Come ha fatto il Napoli nell’ultima stagione, con Maurizio Sarri in panca che avrebbe potuto già avere a disposizione Federico Chiesa, se non fosse stato per il no della Fiorentina durante la scorsa estate. Adesso sulla panchina azzurra è il momento di Ancelotti, ad Aurelio De Laurentiis tocca nuovamente andare a bussare alla porta della famiglia Della Valle per il gioiello classe ’97.

La proprietà della Viola ha rifiutato cinquanta milioni di euro provenienti da Castel Volturno, mentre non manca l’interesse proveniente da altri club: dalla Juventus al Liverpool, tutti con gli occhi puntati sull’attaccante che Roberto Mancini ha convocato nella sua Italia. Tra l’altro Ancelotti, qualche mese fa alla Rai, parlò dei due Chiesa: “Federico ricorda il papà per la corsa, forse il dribbling. Lui è più centrocampista rispetto a Enrico che però era molto tecnico, lui era un grande attaccante. Il figlio è più continuo del padre, Federico è da nazionale”. Un tassello che potrebbe essere molto utile, dunque, anche al suo Napoli.

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